Il Tribunale del riesame si è espresso sul caso giudiziario, davvero paradossale sollevato dalla Procura di Palermo a proposito della candidatura del fratello dell’ex deputato regionale, Salvino Caputo, alle elezioni regionali siciliane dello scorso anno: non c’è stato scambio di persona, nessun trucco, nessuno inganno

“Qualche mese fa sono stato accusato dalla procura di Palermo di aver ingannato gli elettori. Adesso il tribunale del riesame ha sentenziato che i fratelli Caputo non ingannarono gli elettori e quindi a maggior ragione anche il sottoscritto.

Da domani chiederemo l’archiviazione della mia posizione.

Adesso chi glielo leva dalla testa alla gente che c’è stata una evidente superficialità nei miei confronti ? Che ne pensate?”

A fare questa dichiarazione, con una punta di amarezza, è Alessandro Pagano, il deputato nazionale della LEGA del ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Il parlamentare siciliano, come in molti ricorderanno, è stato coinvolto in una vicenda giudiziaria davvero surreale.

È stato accusato, secondo uno strambalato assunto accusatorio, di avere candidato, alle ultime elezioni regionali siciliane, il fratello dell’ex parlamentare regionale, Salvino Caputo, facendo credere che il vero candidato era Salvino e non il fratello carpendo, secondo la Procura palermitana, la credulitá popolare ed ingannando gli elettori.

Si è trattato, con palmare evidenza, di un’accusa fantasiosa, se non proprio pirandelliana ma che è costata l’arresto dei fratelli Caputo.

Pagano ha lanciato adesso degli accorati appelli a tutti gli organi di stampa ed ai siti di informazione quali:

#giustiziagiusta e #riformadellagiustizia, affinché si possa lottare, nell’interesse supremo del popolo italiano, per correggere alcune distorsioni del sistema giudiziario italiano che si manifestano, a volte, con delle palesi ed indebite ingerenze nell’attività politica, di taluni apparati giudiziari.

No è un caso che il Pagano (#Lega) ribadisce: “Tribunale Riesame su caso fratelli Caputo conferma mia estraneità, media ne diano risalto”.

“Nel ringraziare la professionalità e la celerità con le quali il giudice del Tribunale del Riesame di Palermo si è pronunciato sul caso relativo ai fratelli Caputo, non posso evidenziare come – in conseguenza dell’impianto giuridico emerso – verrebbero meno tutte le accuse a mio carico quale ‘istigatore’ della condotta di Caputo. Del resto lo ha spiegato bene lo stesso avvocato difensore Nino Caleca, il quale sottolinea inoltre come in tutte queste settimane io non abbia mai ricevuto alcun atto. Non solo, nessuno ha chiesto alla competente Commissione parlamentare, nonostante l’immediata disponibilità, di utilizzare le intercettazioni contro di me. Per quanto mi riguarda, la mia coscienza non necessitava di conferme. Ne ero certo ancor prima di leggere cosa scrivono oggi i giudici: io non ho commesso reati, non ho ingannato gli elettori né comprato voti. Altra mistificazione mediatica. Mi auguro che i vari tg, giornali, siti web, che allora diedero ampio e spropositato risalto alla notizia sugli arresti e le indagini, dedichino adesso a queste notizie lo stesso spazio e tempo per diffondere video, immagini, articoli sui rispettivi organi di informazione”. Così il deputato della Lega Alessandro Pagano.

Salvatore Petrotto