ONG: navi al servigio dei mondialisti

Le ONG, di fatto, richiedono dal basso e dalla “società civile” le “conquiste di civiltà”, i “diritti” e i “valori” che i signori del mondialismo stabiliscono dal’alto. Tali conquiste, diritti e valori sono, di conseguenza, sempre e solo quelli della global class competitivista, ideologicamente contrabbandati come universali: abbattimento delle frontiere, rovesciamento degli Stati canaglia (ossia di tutti i governi non allineati con il nuovo ordine mondiale monopolare e americano-centrico), desovranizzazione, decostruzione dei pilastri dell’eticità borghese e proletaria (famiglia, sindacati, tutele del lavoro, ecc.).
Le ONG stanno solo astrattamente dalla parte dell’umanità: in concreto, stanno dalla parte del capitale e dei suoi agenti, di cui tutelano l’interesse.

 


“Le rivoluzioni, forse, non vengono sconfitte, rovesciate e rinnegate solo dall’esterno. Non opera forse negli individui una dinamica che nega dall’interno una liberazione e soddisfazione possibile, e li rende così pronti a piegarsi non soltanto esteriormente a quella negazione?”. (H. Marcuse, Progresso e felicità)
fonte diegofusaro.com