Genova: si scava ancora, una decina di dispersi. Ipotesi rottura cavo d’acciaio

Non si ferma la ricerca dei dispersi sepolti sotto le macerie del ponte Morandi di Genova. Per la terza notte consecutiva, i vigili del fuoco hanno lavorato con ruspe e martelli pneumatici per cercare di aprirsi un varco tra gli enormi blocchi di cemento. Due sono i punti su cui si stanno concentrando le ricerche delle persone che ancora mancano all’appello: il basamento del pilone crollato, all’altezza dell’argine sinistro del Polcevera, e il blocco di ponte lungo una ventina di metri precipitato dopo essersi cappottato sulla ferrovia.

È lì che i vigili pensano possano trovarsi i dispersi, secondo le ultime verifiche poco più di una decina. Intanto il lavoro dei mezzi pesanti nel greto del Polcevera ha prodotto un altro risultato: uno dei simboli di questa tragedia, l’enorme blocco di cemento piantato in mezzo al torrente come un monolite, è stato abbattuto nella notte. Ora la priorità, dopo aver trovato le persone che ancora risultano disperse, è quella di cominciare a portare via le macerie dal Polcevera, prima che arrivi la pioggia. Terminate, invece, le ricerche sull’argine destro del torrente, quello dove c’è il deposito Amiu. Su quel lato sono in corso le bonifiche e stamattina si è sviluppato un piccolo incendio, subito messo sotto controllo dai vigili del fuoco che stavano operando. A provocarlo, probabilmente, le scintille provocate per tagliare i tondini d’acciaio.

‘Rottura strallo ipotesi seria di lavoro’ – La rottura di uno strallo “è un’ipotesi di lavoro seria”. Così Antonio Brencich, docente dell’università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause del crollo, ha risposto ai giornalisti a Genova. Brencich ha fatto un breve sopralluogo nella zona del ponte crollato ma non è voluto entrare nel merito del lavoro della commissione. “La voce che gira è che il collasso sia stato attivato dalla rottura di uno strallo ci sono testimonianze e video che vanno in questo senso”. Che la causa del crollo del ponte di Genova possa essere stata “la rottura di uno strallo è un’ipotesi di lavoro seria ma dopo tre giorni è solo un’ipotesi”, ha sottolineato Brencich. Il docente ha invece smentito che possa essere stato un eccesso di carico a provocare il crollo del ponte Morandi: “La pioggia, i tuoni, l’eccesso di carico sono ipotesi fantasiose – ha detto – che non vanno prese neanche in considerazione”.

Una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Genova con tutti i presidenti di Municipio per dare “un contributo collaborativo e unitario” alla Giunta Bucci dopo il crollo del ponte autostradale Morandi. L’ha chiesta il capogruppo Gianni Crivello (Lista Crivello) stamani attraverso una lettera al presidente dell’assemblea Alessio Piana. “Non possiamo attendere la ripresa dei lavori a settembre – sottolinea – per una riunione che duri lo stretto necessario affinché nessuno venga distolto dall’emergenza ma nel contempo possa fornire a tutti le ipotesi di lavoro per l’immediato futuro della città di Genova”.

Mit, concessionarie responsabili
 – “Qualsiasi verifica strutturale sulle opere in concessione” è compito “del concessionario”. Lo afferma il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture in una nota in cui precisa che “i controlli del concedente sono prioritariamente rivolti all’ottemperanza degli obblighi convenzionali”.

La speciale commissione ispettiva istituita dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ieri ha avviato un’istruttoria su Autostrade per l’Italia, a seguito dei fatti di Genova, sarà in prefettura a Genova alle 12 per una prima riunione. La Commissione ispettiva è incaricata di svolgere verifiche e analisi tecniche sul crollo. La commissione è composta dall’architetto Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, con funzioni di presidente, dai professori Ivo Vanzi, componente esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici e Antonio Brencich, professore associato dell’Università degli studi di Genova, dagli ingegneri Gianluca Ievolella, consigliere di supporto al presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Michele Franzese e Bruno Santoro, dirigenti tecnici della direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali.

Tra i 10 e i 20 dispersi, 38 morti

fonte ansa.it