La Procura di Agrigento chiede revoca misura alternativa per Arnone

Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza la revoca della misura alternativa al carcere dell’affidamento in prova ai servizi sociali a carico dell’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, allorchè avrebbe violato le prescrizioni, tra cui inviare mail e utilizzare i social, comprese nella stessa misura alternativa per lo sconto di una pena definitiva a 16 mesi di reclusione per calunnia. Secondo il procuratore Patronaggio, Arnone ha ripreso la sua attività diffamatoria celandosi dietro nuovi profili e usando lo schermo di una collega di studio.

In proposito interviene il parlamentare Vittorio Sgarbi, che afferma: “Lo scorso 17 settembre, durante la trasmissione ‘Quarta Repubblica’, avevo dato notizia della presentazione di una serie di esposti, a firma dell’avvocato Giuseppe Arnone. Tre giorni dopo Patronaggio, senza alcuna riserva per l’evidente conflitto d’interesse essendo lui stesso coinvolto, ha chiesto al Tribunale di Sorveglianza la revoca dell’affidamento ai servizi sociali dello stesso Arnone”.

E l’avvocato Daniela Principato, difensore di Arnone, commenta: “Già ad aprile e poi a maggio è stata proposta la stessa richiesta a carico dell’avvocato Arnone, ed in entrambi i casi è stata rigettata. Lunedì prossimo presenterò querela nei confronti del procuratore Patronaggio per avermi descritta, nella lettera alla Sorveglianza, come ‘uno schermo nelle mani di Arnone, nonché impegnata, col proprio nome e cognome, in attività illecite e diffamatorie”.