‘Sistema Montante’: prima pagina del quotidiano La Sicilia
In prima pagina, sul giornale LA SICILIA di Catania, il richiamo riguardante l’elenco dei fedelissimi, ancora inchiodati ai posti di comando, dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, attualmente in carcere e che a partire dal 15 novembre verrà processato e giudicato col rito abbreviato dal magistrato Graziella Luparello. Il suo sistema di potere, malgrado tutto, ancora non è stato disarticolato. Anche se la sua rete di spionaggio è tutta quanta finita sotto processo, ancora ci sono alcune sue donne ed uomini che non si rassegnano e, soprattutto non rassegnano le loro dimissioni. Tra questi spicca ad esempio l’ex commissaria dell’IRSAP, Maria Grazia Brandara, ancora a capo dell’IAS di Priolo, una società mista che gestisce il più grande depuratore d’Europa, con modalità e metodi che sono anch’essi al vaglio della Magistratura siracusana. Peraltro la Brandara è anche sotto inchiesta a Caltanissetta per un altro filone d’indagine che riguarda i fondi utilizzati da Montante e dal suo cerchio magico.
Si tratta di fondi pubblici stanziati dall’Assessorato per le Attività Produttive, quando era nella sua più completa e totale disponibilità. Assessorato dove aveva collocato prima la sua ex segretaria, Linda Vancheri e poi la sua amica ed amica di Maria Grazia Brandara, l’ex sindacalista della CGIL, Mariella Lo Bello. Queste tre donne, in modo particolare, hanno garantito, nelle loro pregresse qualità di assessori e funzionari pubblici, decine di milioni di euro di finanziamenti regionali, statali ed europei, che il Montante ha utilizzato, stando alle accuse che gli muove la Procura nissena, a suo totale ed esclusivo piacimento, per corrompere chiunque; compresi stuoli di giornalisti, da lui pagati per distorcere anche le più inoppugnabili verità, al fine di favorire i suoi interessi economici e di potere.