Rescisso il contratto con Girgenti Acque per infiltrazioni mafiose (video)

Nel pomeriggio di oggi i 43 sindaci agrigentini, nella loro qualità di legali rappresentanti dell’ATI (Assemblea Territoriale Idrica) di Agrigento, hanno rescisso il contratto con Girgenti Acque per delle infiltrazioni mafiose ed hanno chiesto al Prefetto di Agrigento la nomina di un commissario che assicuri la transizione verso la gestione pubblica del servizio idrico integrato nell’Agrigentino. Girgenti Acque che fino ad oggi si è occupata in maniera del tutto illegale della gestione di acqua, reti fognarie ed impianti di depurazione, in 27 comuni dell’Agrigentino, è definitivamente fuori! Non esiste più! E’ stata già commissariata per mafia.  Alla luce delle numerose  risultanze investigative della Procura della Repubblica di Agrigento e di una pesantissima interdittiva antimafia di 36 pagine, notificata in questi giorni dal  Prefetto Dario Caputo, finalmente si è preso atto che questa società, costituita nel 2007 da due pregiudicati, ossia l’imprenditore agrigentino Marco Campione e l’ex amministratore delegato, il catanese Giuseppe Giuffrida, si può tranquillamente definire un’associazione a delinquere di stampo mafioso. La definitiva risoluzione del contratto era un atto dovuto, considerato che Girgenti Acque è anche alle prese con una serie di processi penali. Processi che coinvolgono  oltre 80 soggetti tra ex parlamentari, parlamentari in carica, ex sindaci, funzionari pubblici, alcuni esponenti dell forze dell’ordine, avvocati e giornalisti. Pensate che c’è sotto inchiesta anche l’avvocato Diego Galluzzo, nominato in questi giorni quale nuovo legale rappresentante al posto del pregiudicato Campione, che è stato costretto a dimettersi a seguito dell’ultimo degli oltre 60 provvedimenti sanzionatori e giudiziari che lo riguardano. Tra i personaggi, per così dire illustri, coinvolti nella più corposa delle tante inchieste giudiziarie a carico di Girgenti Acque, spiccano i nomi dell’ex presidente nazionale dell’Antitrust, l’avvocato palermitano Giovanni Pitruzzella, dell’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativa, Raffaele De Lipsis, peraltro sotto inchiesta anche presso altre Procure siciliane, dell’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, del papà dell’ex ministro agrigentino, Angelino Alfano, degli ex presidenti della Regione, Angelo Capodicasa e Raffaele Lombardo, del deputato regionale Riccardo Gallo, degli ex deputati regionali Giovanni Panepinto e Vincenzo Fontana, dell’ex presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi.