‘Sistema Montante’e vendite illegali di terreni demaniali a Messina ed Agrigento

Così come è avvenuto a Furnari, nel Messinese, anche ad Agrigento si è registrata una compravendita di 3 mila ed 800 metri quadri di area inalienabile, in pieno parco archeologico. Una delle persone condannate dal Tribunale di Messina a 2 anni e 4 mesi, Daniela Ciaceri, è la stessa funzionaria dell’Assessorato Regionale al Bilancio che ha curato un’analoga illecita compra-vendita di un patrimonio pubblico inalienabile in piena Valle dei Templi. Si tratta, come si ricorderà, della ‘vicenda-Sinatra’, relativa all’albergatore agrigentino arrestato all’inizio di quest’anno perché l’Assessorato Regionale al Bilancio e Patrimonio della Regione Siciliana, di concerto con alcuni tecnici e burocrati, della Sovrintendenza di Agrigento, svendettero al prezzo di 10 mila euro, al Sinatra, a quanto pare illegalmente, addirittura un pezzo di area archeologica limitrofa a Villa Genuardi, sede degli uffici della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Agrigento. Si tratta di un appezzamento di terreno tutelato dall’UNESCO come Patrimonio dell’ Umanità. In questo caso si celebrerà un processo che riguarda anche un finanziamento erogato, sempre al Sinatra, dallo stesso assessorato regionale che gli ha venduto quel terreno demaniale. Ad intercedere per lui, al fine di costringere un funzionario a liquidargli 2 milioni di euro a fondo perduto, a fronte di fatture presentante per 500 mila euro ed a seguito di una serie di presunti falsi ed abusi commessi, è stato tra gli altri l’attuale assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, amico del Sinatra ed intercettato mentre discuteva con lui del suo interessamento per quel controverso finanziamento, già sin dall’inizio dello scorso anno. In quella circostanza l’assessore Armao disse al Sinatra di avere contattato Maria Grazia Brandara per favorire quell’erogazione finanziaria, ritenuta illecita dalla Procura e dal Tribunale di Agrigento. La Brandara era allora un funzionario esterno, reclutato dall’ex presidente della Regione, assieme all’ex assessore regionale, Mariella Lo Bello. Entrambe le due donne erano asservite ad Antonello Montante ed oggi sono sotto inchiesta, assieme a lui ed a Crocetta, per associazione a delinquere, corruzione ed altro, presso la Procura di Caltanissetta.