Albania: giovani studenti in una manifestazione a Tirana fanno sentire la loro voce

Grazie all’insistenza e alla perseveranza, molti studenti sono riusciti a far sentire la loro voce, dando vita ad una manifestazione durata per giorni. Molti giovani studenti albanesi, infatti, già da giorni stavano protestando contro le tariffe universitarie, diventate, ormai, troppo care. Il movimento universitario, guidato da Arlin Qorri, aveva reso noto al ministro Edi Rama che la soluzione più giusta sarebbe stata quella di un’istruzione gratuita per tutti gli studenti iscritti alle università pubbliche e nelle quali entrano per merito: per gli studenti che provengono da famiglie povere, ma che hanno voti brillanti, devono essere stabilite delle borse di studio.

Il movimento ha ricordato al ministro che il malumore tra gli studenti era nato già da molti anni, sotto la pressione dei loro professori.

Il movimento studentesco, infatti, aveva già coordinato decine di proteste, in cui molti studenti esponevano i loro problemi.

Gli studenti hanno denunciato i loro professori, accusati di obbligare gli studenti a comprare i propri libri e di prendere delle tangenti per poter partecipare o per superare il proprio esame. Il governo era al corrente di tutta la situazione, ma non ha mai fatto nulla per cambiarla. Gli studenti hanno poi letto ad alta voce, durante la protesta, i nomi dei professori accusati.

La manifestazione di questi ultimi giorni a Tirana ha riscosso un enorme interesse nei giovani Albanesi, che decisi a riscuotere successo non hanno mai mollato e hanno organizzato una delle più grandi proteste contro l’aumento delle Tasse universitarie.

L’Articolo 51 della Costituzione Albanese, sul diritto allo studio, recita che “Tutti hanno il diritto di studiare”, ma questo diritto era ormai diventato inutile per le famiglie povere, con il reddito molto basso.

La nuova protesta ha coinvolto giorno per giorno centinaia di studenti che per la prima volta si sono sentiti ascoltati e rappresentati. Anche l’Università Aleksander Xhuxani di Elbasan ha espresso solidarietà, unendosi fisicamente alla manifestazione di Tirana.

Besa Shahini, vice ministro dell’istruzione aveva richiesto un confronto con un rappresentante del movimento, ma gli studenti lo avevano rifiutato lanciando delle uova contro le pareti del ministero. Il primo ministro, Edi Rama attraverso un post su Facebook aveva espresso il desiderio di incontrare gli studenti, ma la richiesta le fu subito rifiutata. La protesta è iniziata mercoledì 5 dicembre ed è proseguita fino a mercoledì 12 dicembre.

Anche se la manifestazione più appariscente è stata realizzata a Tirana, sono state coinvolte anche altre città del paese, come Korçë, Shkodra, Durres ed Elbasan, dove si sono registrate altre marce, non meno importanti. Oltre al dimezzamento delle tasse universitarie gli studenti pretendono anche un considerevole miglioramento delle condizioni degli allievi e una rappresentanza nei consigli universitari.