Terremoto all’Ordine Avvocati di Catania: 7 consiglieri uscenti incandidabili

Non si è ancora sopito l’eco del trambusto che ha fortemente scosso l’Ordine dei Medici di Catania, che si ricomincia subito con quello degli Avvocati. Una sentenza della Suprema Corte di Cassazione scassa gli equilibri catanesi dichiarando di fatto ineleggibili ben 7 dei consiglieri uscenti, tra cui l’attuale vertice: il vice presidente Marco Tortorici, il consigliere segretario Walter Toro e il tesoriere Antonino Distefano oltre ai consiglieri Santo Li Volsi, Alberto Giaconia, Roberto Caruso e Jessica Gualtieri.

Con la sentenza n. 32781/2018, depositata in cancelleria il 19/12/2018, all’esito dell’udienza del 4/12/2018, la Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha definitivamente statuito in merito alla questione della possibilità di computo dei mandati elettorali espletati ante L. 113/2017, per impedire l’eleggibilità al consiglio dell’ordine.

In estrema sintesi, ma è quello che conta,  i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi, computando anche i mandati espletati anche solo in parte prima della sua entrata in vigore.

Tutto il busillis, che coinvolge ovviamente tutti gli ordini d’Italia peraltro proprio in questi giorni in fase di rinnovo, parte da Agrigento con un ricorso presentato da un avvocato, in qualità di componente eletto del Consiglio dell’Ordine, avverso la proclamazione di alcuni degli eletti e di uno dei candidati alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento tenutosi il 6 ed il 7 ottobre 2017.

Il reclamo, in particolare, si fondava sulla contestazione dell’eleggibilità di sei componenti proclamati eletti e di un non eletto, per avere costoro già ricoperto la carica di consigliere dell’Ordine per almeno due mandati consecutivi, in relazione all’art. 3, comma 3, della legge n. 113/2017.

La facciamo breve, il Consiglio Nazionale Forense ha in primo grado rigettato la richiesta dell’avvocato agrigentino che non si è arreso ed ha fatto ricorso alla Suprema Corte di Cassazione.

Nel frattempo è partita la corsa al rinnovo del consigli nelle varie province con le candidature da presentarsi entro il prossimo 24 dicembre ed elezioni previste dal 9 al 12 gennaio 2019.

Già presentata la cosiddetta “Lista degli Uscenti” che avrebbe dovuto ereditare in continuità lo scettro del presidente Maurizio Magnano di San Lio non più ricandidato.

Designato alla successione l’attuale tesoriere Antonino Distefano e nella lista di 16 candidati trovavano posto anche altri sei uscenti : il vice presidente Marco Tortorici, il consigliere segretario Walter Toro oltre ai consiglieri, Alberto Giaconia, Roberto Caruso e Jessica Gualtieri.

In altra lista risulta al momento candidato il consigliere uscente Santo Li Volsi, anch’egli con più mandati consentiti dalla normativa vigente.

Tutti quindi travolti da questa sentenza che ne sancisce l’ineleggibilità.

Gli Ermellini sono quindi intervenuti per tempo a sgombrare il campo dalle interpretazioni più fantasiose della riforma ordinistica, chiarendo prima delle elezioni come dovranno comportarsi le commissioni chiamate a valutare l’eleggibilità  dei candidati, cassando subito quelli con già due mandati alle spalle evitando così l’inevitabile valanga di ricorsi che avrebbe compromesso il funzionamento e la legittimità del nuovo consiglio.

Si apre così uno scenario del tutto imprevisto che colpisce a pochi giorni dallo scadere del termine il gruppo di professionisti che da lungo tempo controlla l’importante ordine che, quale ente pubblico, svolge funzioni di particolare rilevanza.

Nelle prossime ore si dovrebbero conoscere le contro mosse degli uscenti mentre le liste concorrenti si sfregano le mani.

 

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