Silenzio tombale sugli scandali della sanità agrigentina: sarà colpa dei personaggi famosi coinvolti?

Ancora una volta l’ASP di Agrigento continua a sfornare delibere su delibere relative ad una serie di interventi strutturali, incarichi e servizi, i cui criteri di economicità ed efficienza sono per lo meno assai discutibili. Nella fattispecie ci riferiamo all’ultimo atto, allegato alla presente nota. Si tratta dell’adeguamento dei locali del Centro diurno e del SERT di via Imera ad Agrigento. Locali già ristrutturati, inaugurati e chiusi nel 2016. È l’ennesima ‘ristrutturazione della ristrutturazione’ così come è avvenuto con il reparto di Chirurgia Vascolare. Soldi su soldi, spesi e rispesi, per effettuare interventi che in teoria erano stati già effettuati. Ma si! ‘Melius abundare quam deficere’! Quando ci vuole ci vuole e che crepi l’avarizia! Milioni di euro bruciati per dei locali che, puntualmente, ogni anno che passa, si rivelano, malgrado dei costosi interventi, sempre e comunque inagibili! Per non parlare della vicenda dell’oneroso incarico al responsabile esterno per i servizi di prevenzione e protezione assicurati, pare in maniera illegittima, secondo quanto denunciato alla Procura dell Repubblica ed alla Procura della Corte dei Conti, dal sindacato dei medici CIMO. Costo della nefasta operazione: 4 mila ed 800 euro al mese, al netto dei disastri combinati dall’incaricato di tale delicato servizio. C’è poi la storia dei 3 milioni di euro di immobili di pregio a Roma ed a Palermo, frutto di donazione, regalati a Giuseppe Messina, titolare della Joeplast di Casteltermini. Tre di questi immobili sono nella disponibilità del regista Michele Guardí e della mamma di Alessandra Mussolini. Uno scandalo anche questo di cui vi abbiamo parlato, riportando i relativi atti notarili e delibere, quasi in solitaria, soltanto noi di Italy Flash. Si tratta di 3 milioni di euro, praticamente regalati dai dirigenti dell’ASP, Silvio Lo Bosco e Francesco Paolo Tronca. Quest’ultimo sembra essere stretto parente del più famoso ed omonimo Francesco Paolo Tronca, oggi membro del Consiglio di Stato e già prefetto di Milano ai tempi dell’EXPO 2015. Infine ci sarebbe anche da sottolineare un’altra vicenda, quella relativa ai finanziamenti per il Cordone Ombelicale a Sciacca, niente di che: qualche milioncino di euro andato in fumo! Del caso sembra che se ne stia occupando la competente Procura. Insomma all’ASP agrigentina ci sono tutti gli ingredienti per far saltare in aria i responsabili di queste ed altre nefandezze, finora sottaciute e di cui nessun altro organo di informazione sembra volersene occupare. E dire che già due Procure della Repubblica e la competente Procura della Corte dei Conti è da mesi, ed in qualche caso denunciato dal CIMO, addirittura da qualche anno, che si occupano della Mala sanità agrigentina. Ci rivolgiamo ai giornaloni nazionali ed alle grandi emittenti televisive, se ci siete, battete un colpo!

 

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