Seconda condanna per la Prefettura di Agrigento contro l’ex sindaco di Camastra Cascià

Angelo Cascià è stato eletto sindaco di Camastra nel giugno 2013. Nel 2018 ha appreso dal sito internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri che nella seduta del 10 aprile 2018 il Governo ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Camastra per il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata. La Prefettura di Agrigento ha negato a Cascià l’accesso alla relazione predisposta dalla Commissione d’accesso ed agli atti richiesti in asserita ragione del loro carattere riservato. Dunque, Angelo Cascià, tramite gli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, si è rivolto al Tar, e il Tar ha ordinato l’esibizione degli atti richiesti condannando la Prefettura al pagamento delle spese giudiziali. La Prefettura ha proposto appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa. Anche innanzi al Cga gli avvocati Rubino e Valenza hanno sostenuto che deve essere comunque garantito ai richiedenti l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o difendere i propri interessi, sancendo in tal modo la regola della prevalenza, ai fini dell’accesso, del diritto alla difesa dei propri interessi sulle contrapposte esigenze di tutela della riservatezza. Il Cga ha respinto l’appello proposto dalla Prefettura di Agrigento, condannandola ancora al pagamento delle spese giudiziali. Pertanto il già sindaco Cascià avrà diritto ad ottenere le copie degli atti richiesti aventi carattere riservato.