Castel Volturno, i beni mafiosi “liberati”

Castel Volturno, punto di snodo tra la provincia di Napoli e Caserta, possiede straordinarie potenzialità di sviluppo ma, nel contempo, è afflitto da una pluralità di criticità e problematiche. La crescita urbana, rapida e non pianificata, l’incremento demografico, la dispersione scolastica, la prostituzione, l’immigrazione incontrollata, il degrado e l’inquinamento ambientale sono solo alcune delle problematiche che contribuiscono a rendere il territorio “poco vivibile” e ad accrescere la disgregazione del tessuto sociale.
In questo contesto quasi venti anni fa, cominciava l’esperienza dell’associazione A.R.CA. La volontà di alcuni cittadini residenti in Castel Volturno di scuotere il paese era forte e la necessità di cambiare lo stato delle cose ha spinto i soci nel corso del tempo alla progettazione di nuovi scenari possibili, dove la solidarietà e la collaborazione non fossero più rare eccezioni. Dopo una prima fase, di denuncia, l’associazione ha deciso di sporcarsi le mani e di ripartire, per il risanamento sociale e culturale di Castel Volturno, dall’educazione alla legalità, dalla tutela dei beni ambientali, dal farsi organizzatrice di momenti d’incontro per la cittadinanza e garante degli interessi dei cittadini in generale e in particolare dei minori e dei più deboli, promuovendo iniziative e relazioni positive con le Istituzioni.
I volontari
In questi anni l’associazione A.R.CA. ha cercato di apportare un contributo reale e tangibile al miglioramento della qualità della vita di coloro che abitano e vivono a Castel Volturno.
Dalla sua costituzione ad oggi ha coinvolto circa 600 volontari che contribuiscono attivamente alla realizzazione dei molteplici programmi dell’associazione. Si avvale inoltre della collaborazione dei giovani del Servizio Civile Nazionale (SCN) cui dà l’opportunità di guardare lo stato delle cose da altri punti di vista e di diventare protagonisti di un percorso di risanamento sociale per Castel Volturno.
I Beni Confiscati come volano per lo sviluppo del territorio
Sin dai primi anni duemila, l’associazione ha colto quella che potrebbe essere un’opportunità per il rilancio del territorio: il riutilizzo sociale dei tanti beni confiscati presenti sul territorio di Castel Volturno. Ma anche se Castel Volturno ne è particolarmente ricca, sono ancora troppo pochi i beni confiscati utilizzati. Sul territorio esistono circa 100 beni confiscati, una volta simboli di poteri criminali, oggi opportunità mancata per lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Uno sviluppo possibile come dimostrano numerose esperienze che sono state implementate su altri comuni, primo su tutti il vicino comune di Casal di Principe.
In linea con questa convinzione, l’associazione A.R.CA. è stata tra le prime associazioni in Campania a beneficiare della legge n. 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati promossa dall’associazione Libera.
L’A.R.CA. dal 2004 utilizza due appartamenti confiscati alla camorra, nei quali è attivo un Centro di aggregazione per minori e giovani che ogni giorno accoglie circa 40 ragazzi dai 6 ai 14 anni che oltre a venire da situazioni di povertà educativa, provengono da famiglie in difficoltà. Presso il centro di aggregazione i piccoli provano a trovare una loro dimensione all’interno della società, provano a trovare delle risposte ai loro bisogni.
L’attività di sostegno allo studio e i vari laboratori, che l’associazione gratuitamente realizza, diventano il pretesto per fornirgli gli strumenti per vivere in un  territorio come Castel Volturno. Oltre alle attività quotidiane di sostegno allo studio vengono organizzate occasioni di intrattenimento ludico con corsi di musica multietnica, laboratorio teatrale e artigianale; iniziative per l’integrazione di minori con handicap fisici e sociali e il coinvolgimento delle famiglie.
L’associazione A.R.CA. è oggi un importante punto di riferimento per i ragazzi di Castel Volturno: un luogo dove si costruisce cultura per promuovere cambiamenti, uno spazio dove si formano i cittadini di domani, una risorsa attraverso cui i più giovani cercano di superare almeno in parte lo svantaggio di essere stati abbandonati dalle istituzioni.
All’interno del bene confiscato è stato istituito anche un “Centro di ascolto” in collaborazione con il Centro di Salute Mentale (DSM) ASL CE 2 per le problematiche inerenti i disagi mentali in genere. Inoltre, a partire dall’immobile confiscato l’A.R.CA. promuove iniziative mirate alla riqualificazione e valorizzazione in chiave di turismo sociale di Castel Volturno, in collaborazione con Istituzioni preposte e altre realtà associative del territorio (Ente Riserve, Le sentinelle dei Variconi, Proloco Castri Maris, Centro Studi Officina Volturno) e iniziative per la promozione della legalità, realizzate in collaborazione con Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, al CSV “Asso.Vo.Ce.” e il Comitato don Peppe Diana, cui aderisce.
Tante iniziative, sostenute da grandi sforzi fatti negli anni dai tanti volontari che animano l’associazione per dare il proprio contributo a un processo di cambiamento che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini di Castel Volturno. Un percorso e un processo che dimostra, anche a Castel Volturno, come i beni confiscati, che vengono riutilizzati e quindi “liberati” dal dominio criminale diventano possono diventare un’opportunità per costruire una cittadinanza nuova.

fonte http://mafie.blogautore.repubblica.it/