Caso Montante: adesso la difesa cerca la strada della follia :” E’ incapace di intendere” . L’amico di Crocetta le sta provando tutte

L’ex leader dell’antimafia protetto da Crocetta e Lumia lancia la carta a sorpresa della difesa. “E’ incapace di intendere e di volere”. Un metodo che fa ricordare i processi dei mafiosi degli anni 60

L’avvocato Taormina esibisce una relazione medica: “È depresso”. Il pm si oppone. Cicero, ex capo Irsap, parla di pressioni e raccomandazioni

Montante si può permettere un avvocato costosissimo come il Prof. Taormina

L’ultima mossa della difesa di Antonello Montante è davvero a sorpresa: “È incapace di intendere e di volere — esordisce in aula il vulcanico avvocato Carlo Taormina — non è in grado di partecipare utilmente al processo”. E mostra al giudice una relazione medica. Insorge il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso: “La documentazione prodotta non è una relazione medico legale, ma solo il resoconto fatto dai periti a proposito della compatibilità delle condizioni di salute dell’imputato con il carcere”.

Nei giorni scorsi, il tribunale del riesame aveva accolto un appello della difesa, revocando il carcere per l’ex presidente di Sicindutria perché depresso, adesso Montante è ai domiciliari. La difesa insiste, questa volta l’obiettivo è provare a fare saltare il rito abbreviato. Ma in aula, la gup Graziella Luparello respinge l’istanza. Secondo la giudice che sta celebrando il rito abbreviato, il principale imputato è perfettamente sano di mente. Anche perché, argomenta l’ordinanza del magistrato, nelle scorse settimane Montante ha pure firmato la richiesta di rimessione del processo ad altra sede. Istanza rigettata dalla Cassazione.

In aula, il clima si surriscalda presto. Il confronto fra accusa e difesa si inasprisce. Il programma dell’udienza prevede l’audizione di uno dei supertestimoni della procura, Alfonso Cicero, l’ex presidente dell’Irsap. Che non usa mezzi termini. “Il colonnello Gianfranco Ardizzone (anche lui imputato, ndr) mi disse di essere grato a Montante perché era intervenuto in favore della sua nomina a capocentro della Dia di Caltanissetta”.

Cicero parla anche di un’altra pressione ricevuta da Montante, per sistemare la moglie del sostituto commissario Marco De Angelis come sua segretaria all’Irsap. Pure De Angelis è imputato, è accusato di aver svolto indagini riservate per conto del leader di Confindustria. De Angelis e l’ex collega Diego Di Simone (poi divenuto capo della sicurezza di Confindustria) avrebbe commissionato degli accessi abusivi nel sistema informatico delle forze dell’ordine. Obiettivo, ottenere notizie riservate finalizzate ad attività di spionaggio.

L’udienza proseguirà il primo aprile, con il controesame di Cicero. A metà del prossimo mese, potrebbe già iniziare la requisitoria, la sentenza è prevista per giugno. Mentre, intanto, prosegue il rito ordinario, con gli altri imputati accusati di aver fatto parte del cerchio magico di Montante. La procura prepara anche il ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Riesame che ha disposto i domiciliari per Montante.

Fonte : Repubblica