Il primo social market milanese

Ad ottobre 2013 l’associazione Terza Settimana ha aperto i battenti in via Leoncavallo 12, insediandovi il primo social market di Milano. Il modello distributivo di alimentari ideato da Terza Settimana tiene conto di alcuni fattori che si avvicinano sempre più al mantenimento delle caratteristiche di autonomia, affinché le persone – ancorché in difficoltà economica – continuino a trovarsi riconosciuti nella dignità.
Nei social market le persone trovano prodotti a basso costo e, soprattutto, la possibilità di costruirsi ancora in autonomia la borsa della spesa e un gruppo di volontari con cui entrare in relazione.
I locali, ricavati dai beni sequestrati alle mafie, sono stati messi a disposizione dal Comune del capoluogo lombardo per avviare la sperimentazione di durata biennale. Il progetto rientrava nell’elaborazione del welfare generativo, in linea con la nuova riflessione sull’innovazione sociale. Abbiamo ricevuto il riconoscimento del premio della moda “CHI E’ CHI” di Milano per l’esperienza sociale più innovativa del 2014. Un risultato di tutti.
Dal gennaio 2014 abbiamo iniziato a distribuire gratuitamente frutta e verdura in aggiunta alle spese del social market. Nel 2016, inoltre, siamo riusciti a potenziare il servizio grazie alla distribuzione domiciliare di questi alimenti con il progetto “CIVICO1000”, il quale ha permesso di consegnare 1000 spese di frutta e verdura a domicilio di persone con difficoltà deambulatorie. Nel 2017, invece, abbiamo aperto a Milano un nuovo punto in via Ovada 83.
Abbiamo dovuto superare le diffidenze verso un progetto che si presentava come innovativo rispetto al concetto del «pacco spesa» donato, ma progressivamente siamo riusciti a ottenere un graduale riconoscimento anche degli Enti territoriali che si occupano di sostenere il disagio economico di molti nuclei milanesi e, a oggi, abbiamo ricevuto oltre 20 richieste da Enti che ci hanno chiesto la collaborazione per affrontare il tema dell’emergenza alimentare a cui abbiamo accordato il servizio. Intorno a questa esperienza è maturato un particolare clima di fiducia grazie al lavoro di 10 volontari che quotidianamente tengono aperto i social market e alla collaborazione della società “ORTOBRA”, la quale ogni settimana ci offre il proprio aiuto con la donazione di derrate ortofrutticole da distribuire gratuitamente alle famiglie. Particolare attenzione è stata dedicata ai bambini, in quanto riteniamo siano tra i più vulnerabili nelle situazioni di difficoltà economica.
Terminata la fase sperimentale, nel 2017 abbiamo partecipato al bando del Comune di Milano per l’assegnazione dei locali sequestrati alla criminalità organizzata sul territorio cittadino e siamo così risultati assegnatari dei locali di via Leoncavallo in forma più stabile. A settembre 2018 è stata fatta l’inaugurazione ufficiale del locale durante il “festival dei beni confiscati” alla presenza del Sindaco  Sala.
Il social market è stato anche un’occasione di aiuto al reddito degli operatori del front office. Infatti, sono passate 4 persone in tirocinio attraverso la corresponsione di borse lavoro di cui tre erogate dal Comune di Milano e una dal comune di Cinisello Balsamo. Uno di questi tirocini si è trasformato in assunzione presso un supermercato. Alcune esperienze collaterali sono sorte spontaneamente tra gli stessi beneficiari: un esempio è il bookcrossing, il quale nasce nei locali di via Leoncavallo e che successivamente viene messo in pratia anche nei social market di Torino.
In questi anni abbiamo erogato oltre 4000 spese a circa 1000 nuclei beneficiari. Oggi questa nostra esperienza è condivisa all’interno dei progetti “QuBi” che mettono in rete il territorio in un lavoro sempre più sinergico con le diverse realtà operanti.
Insomma, il significato di tutto questo assume anche un profondo risvolto simbolico. Il locale in cui oggi operiamo ha vissuto una profonda rivalutazione, ritornando a essere a disposizione della cittadinanza e trasformandosi da “luogo” di illegalità, costruito sulla vita di molte persone, a “luogo” in cui si restituisce la vita contribuendo alla costruzione di una comunità solidale.

 

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