Mafia, sequestro da 7 milioni a imprenditore vicino ai boss

Sotto amministrazione giudiziaria il “Bar Splendore” di Settecannoli, intestato alla moglie di Enrico Splendore, un’altra azienda, 14 conti correnti e auto. Dichiarati redditi minimi

Enrico Splendore ha una lunga attività imprenditoriale in città, uno dei principali punti di riferimento cittadini nel settore delle scommesse sportive. Eppure i redditi dichiarati negli ultimi anni sarebbero bastati a malapena a fare campare la sua famiglia. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, coordinati dalla procura, hanno guardato dentro a quei conti e hanno scoperto, ad esempio, che a fronte di poco più di 28 mila euro dichiarati nel 2004, Enrico Splendore aveva investito 100mila euro. Come avrebbe fatto? “Soldi di provenienza illecita”, scrive nel decreto di sequestro adesso il giudice delle misure di prevenzione Raffaele Malizia. E i pentiti in passato hanno parlato dei legami, anche di prestanome, di Splendore con i boss.

Scatta il sequestro di beni disposto dalla sezione Misure di prevenzione eseguito dalle fiamme gialle. Tra i beni sottoposti a sequestro ci sono il compendio aziendale del “Bar Splendore” di via Amedeo D’Aosta a Settecannoli, la cui gestione è attualmente di un’altra società; la ditta “Splendore Enrico”,che si occupa di procacciare affari, il 10 per cento delle quote societarie della “Di Filippo Bus s.r.l.” di via Messina Montagne, 14 conti correnti e 4 autovetture.

Fonte : Repubblica