Massoneria, scoperta a Castelvetrano una sorta di “P2” siciliana che orientava la politica

Ennesima inchiesta giudiziaria – questa volta della magistratura di Trapani – che, partendo dalla Massoneria, che nel Trapanese ha radici antiche, porta al clientelismo e al voto di scambio. Noi non seguiamo la cronaca giudiziaria, ma questa vicenda la leggiamo anche come un monito alla politica mentre è già in corso la campagna elettorale per le elezioni europee

Chissà perché hanno scelto la parola “Artemisia” – la pianta base per la produzione del distillato di Assenzio – per dare il nome a un’inchiesta giudiziaria sulla Massoneria che sta mettendo a soqquadro Castelvetrano, la cittadina del Trapanese che è il luogo di nascita di Matteo Messina Denaro. Forse perché è una pianta perenne, come perenne, a Trapani e dintorni, è la Massoneria, che da queste parti, nel maggio del 1860, spianò la strada a Garibaldi e ai suoi Mille. Massoneria e politica ieri, Massoneria e politica oggi. L’eterno ritorno delle stesse cose…

Oggi l’inchiesta della magistratura, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani: dal procuratore Alfredo Morvillo, dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dai sostituti procuratori Sara Morri e Andrea Tarondo. Indagini che hanno portato, questa notte, a 27 arresti. Operazione condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Trapani. Misure cautelari emesse dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Trapani. Ci sono anche altre dieci persone indagate a piede libero per varie ipotesi di reato: reati contro la Pubblica Amministrazione, contro l’amministrazione della Giustizia, associazione a delinquere segreta.

Tutto ruoterebbe attorno a un’associazione segreta che avrebbe infiltrato i propri adepti nelle istituzioni: nel Trapanese e, in generale, nel mondo politico regionale. Uno dei personaggi di primo piano sarebbe l’ex parlamentare regionale, Giovanni Lo Sciuto.

“La superloggia segreta – leggiamo su La Sicilia – era formata da massoni, politici e professionisti. L’obiettivo sarebbe stato quello di orientare le scelte del Comune, nomine e finanziamenti a livello regionale e anche di ottenere notizie riservate sulle indagini in corso della magistratura. Gli investigatori avrebbero scoperto anche un vasto sistema corruttivo negli enti locali, come il Comune di Castelvetrano e l’Inps di Trapani”.

Da quello che si capisce da questa inchiesta sotto i riflettori ci sarebbero i favori in cambio di voti. Di fatto, è l’ennesima inchiesta per voto di scambio con, in più, l’ombra della Massoneria. 

Una vicenda che va letta anche come un monito per i protagonisti della campagna elettorale per le elezioni europee di maggio, già in corso.

Nell’inchiesta è coinvolto pure l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio. Lo stesso Cascio, nel 2012, è finito al centro di un’inchiesta per voto di scambio: condannato in primo grado, è stato poi assolto e riabilitato.

Coinvolto anche l’attuale assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla.

Per Trapani le inchieste che incrociano Massoneria e politica non sono nuove: alla fine degli anni ’80, nei locali del Circolo ‘Scontrino’ della città venne scoperta una loggia ‘coperta’ che condizionava la vita pubblica della provincia e dell’intera Sicilia.

Noi non ci occupiamo quasi mai di cronaca giudiziaria. Oggi diamo questa notizia per ricordare – come avete letto all’inizio di questo articolo – che la Massoneria, a Trapani, ha un radicamento antico. Era già presente e forte già ai tempi dell’impresa dei Mille, come abbiamo ricordato pubblicando, a puntate, il libro di Giuseppe Scianò “… e nel maggio del 1860 la Sicilia diventò Colonia!”.

Qui di seguito potete leggere o rileggere la puntata del racconto di Scianò in cui Garibaldi, a Salemi, viene accolto a braccia aperte dai massoni:

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