Gli assessori designati da Perricone si ritirano . Ultimo atto del progetto detto della “continuità” e la sentenza sull’ incandidabilità del Tribunale di Marsala

Noi, Lentini Giovanni, Montoleone Rosalba, Ficili Salvatore, Messina Franco, Riggio Miralba, essendo stati indicati come probabili componenti tecnici ed indipendenti di un futura Giunta Comunale, dal candidato Sindaco sig. Luciano Perricone, prendiamo atto della vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto.

Confidando nella serenità dell’attività della magistratura, si auguriamo che il sig. Perricone presto possa chiarire la sua posizione provando la sua estraneità a fatti e condotte illecite.

Allo stato, non possiamo che ritirare il nostro impegno nel ruolo di amministrazione attiva a cui eravamo stati chiamati ed a cui avevamo aderito  obbedendo ad un dovere morale e civile al servizio della comunità in un momento di profonda crisi della città.

Con questo comunicato di poche parole, gli assessori designati da Perricone si ritirano dalla scena politica attuale, dopo l’imprevisto arresto del loro candidato sindaco. Finisce così il progetto politico definito da alcuni della “continuità” a Lo Sciuto ed Errante . La squadra presentata da Perricone aveva una forte connotazione a sinistra. Con l’operazione Artemisia finisce ogni intenzione politica legata a questo programma. La lista Castelvetrano Futura vicina ad Errante si è ritirata e forse, molti candidati pronti a partire faranno lo stesso. Probabilmente ci sarà qualche candidato che “migrerà” in altre case. I voti di diversi candidati, potrebbero essere ancora appetibili anche se, eventuali migrazioni avrebbero il sapore del cibo congelato due volte. Non essendoci impedimenti giudiziari ogni candidato potrà continuare con altri pretendenti a sindaco. Sarebbe intelligente , da parte di chi era pronto a riempire le liste legate a Perricone, Lo Sciuto ed Errante di fermarsi e attendere l’esito delle vicende giudiziarie. Sarebbe anche eticamente corretto . Invece, pare che, gli aspiranti al trono   di sindaco stanno già contattando diversi candidati delle liste di Perricone  per infilarli nelle loro liste. Il Circolaccio nel mese di febbraio disse che chiederà a tutti i candidati le seguenti domande:

1 “Se appartengono a massoneria, opus dei e club services o altre associazioni , 2 )se hanno precedenti penali in corso(dovrebbe essere scontato non averne),3) se  sono in linea con le tasse comunali e se hanno parenti che hanno avuto rapporti negli ultimi 10 anni a vario titolo con il comune. Non sappiamo chi risponderà ma il Circolaccio lo chiederà a tutti i candidati come già detto a febbraio scorso. Ormai a Castelvetrano si respira aria di sospetto e di paura.A tutela di chi agisce in buonafede occorre la massima trasparenza di tutti i candidati. Non si può finire sotto inchiesta solo perchè ha dato voti a persone poco trasparenti. La Giustizia deve fare il suo corso nel nome del diritto e della Costituzione. La politica rimasta e alternativa all’errantismo ha il compito di dare una guida a questa città cercando di riportare Castelvetrano, come ama dire uno dei candidati a sindaco , (almeno fino a febbraio) Angelo Tamburello. Quando un malato è in coma si porta in rianimazione dove ci sono medici capaci, preparati e che non possono perdere la lucidità, altrimenti il malato muore.

Il Tribunale di Marsala, in composizione collegiale in persona del Presidente Greco nel procedimento camerale rubricato al n. 1863 del Ruolo Generale V.G. dell’anno 2017 Con nota datata 14 luglio 2017 rese incandidabili diversi politici di Castelvetrano. Le motivazioni di quella sentenza andrebbero lette per capire molte cose. Sono oltre 50 pagine . N Ne pubblicheremo alcune parti e in diversi articoli. In attesa di tutte le candidature, è giusto ricordare tutti coloro che hanno avuto ruoli assessoriali con la sindacatura Errante dal 2012 al 2017. A beneficio anche , dei tanti giovani che il 28 aprile voteranno per la prima volta.

COMPOSIZIONE DELLE GIUNTA durante il mandato del Sindaco Errante Sindaco Felice Junior Errante 23/05/2012 fino al 30 aprile 2017

nel marzo del 2016 il consiglio comunale si dimette e arriva l’ex procuratore della repuublica di Palermo, Messineo che rimane fino al giugno 2017

Vice sindaco Campagna Marco 30/05/2012 al 28/01/2015

Assessore Calcara Paolo 30/05/2012 al 13/10/2016

Assessore Fazzino Vito 30/05/2012 al 17/07/2014 Assessore Giacalone Angela 30/05/2012 13/02/2014

Assessore Lombardo Francesco 30/05/2012 al 28/01/2015

Assessore Catania Francesca 30/05/2012 13/02/2014

Assessore Centonze Antonino 14/02/2014 al 28/01/2015

Assessore Castellano Maria Rosa 17/02/2014 al 28/01/2015

Vice Sindaco Rizzo Giuseppe 17/07/2014 al 11/08/2016

Assessore Mattozzi Matilde 11/02/2015 al 11/08/2016

Assessore Stuppia Salvatore 11/02/2015 al 11/08/2017

Assessore Seidita Salvatore 11/02/2015 al 28/09/2015

Assessore Inzirillo Filippo 11/02/2015 al 28/09/2015

Vice Sindaco Chiofalo Enzo 06/10/2015 , fino al 30 aprile 2017 

Assessore Signorello Girolamo 06/10/2015 , fino al 30 aprile 2017Assessore Etiopia Giuseppa 12/08/2016  , fino al 30 aprile 2017

Assessore Falco Giovannella 12/08/2016 e fino al 30 aprile 2017

Assessore Nicola Li Causi 12/08/2016 e fino al 30 aprile 2017

Assessore Noto Antonina Daniela 20/12/2016 e fino al 30 aprile 2017

Il Tribunale di Marsala, in composizione collegiale procedimento camerale rubricato al n. 1863 del Ruolo Generale V.G. dell’anno 2017 pubblicato a settembre 2017

Tanto premesso, occorre preliminarmente, in punto di fatto, evidenziare che l’attenzione della Commissione Nazionale Antimafia, comunque motivata dalla spiccata presenza sul territorio della provincia di Trapani, ed in particolare del Comune di Castelvetrano, di criminalità di tipo mafioso, e la conseguente attività di indagine dalla stessa compiuta in merito all’amministrazione del Comune di Castelvetrano prese impulso da un evento di cronaca di particolare rilevanza mediatica; si trattava dell’arresto del consigliere comunale GIAMBALVO Calogero, eseguito in data 17.11.2014 per reati di mafia; a seguito della sua assoluzione e scarcerazione lo stesso, già sospeso, venne infatti reintegrato nella carica di consigliere comunale; ciò determinò le dimissioni di 28 consiglieri comunali (sui trenta) ed il conseguente commissariamento del Comune di Castelvetrano con la nomina a commissario, in data 24.2.2016, del dott. Francesco Messineo, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, fermi restando i poteri del Sindaco e della Giunta.

Nelle motivazioni della sentenza di incandidabilità viene riportato

Si tratta di una scelta legislativa coerente con la natura e il contenuto della proposta ministeriale e, al contempo, con le finalità del rimedio della incandidabilità. Per un verso, infatti, la proposta di scioglimento del Ministro dell’interno non solo deve indicare le anomalie riscontrate e i provvedimenti necessari per rimuovere tempestivamente gli effetti più gravi e pregiudizievoli per l’interesse pubblico, ma contiene anche la menzione degli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento: di qui l’idoneità di detta proposta del Ministro, in quanto recante i nominativi degli amministratori responsabili e le ragioni della loro dedotta responsabilità, a fungere, una volta inviata al tribunale competente ai fini della dichiarazione d’incandidabilità di detti amministratori, da atto di impulso del relativo procedimento giurisdizionale. (Cass. SS.UU. n. 1747 del 30.1.2015

In sintesi , per la costante giurisprudenza del Consiglio di Stato, condivisa dalla giurisprudenza ordinaria , non è sufficiente un mero quadro indiziario fondato su “semplici elementi”, in base ai quali sia solo plausibile il potenziale collegamento o l’influenza dei sodalizi criminali verso gli amministratori comunali, con condizionamento delle loro scelte e ricaduta sul buon andamento ed imparzialità 
amministrativa; infatti, “Gli elementi sintomatici del condizionamento criminale devono caratterizzarsi per concretezza ed essere, anzitutto, assistiti da un obiettivo e documentato accertamento nella loro realtà storica; per univocità, intesa quale loro chiara direzione agli scopi che la misura di rigore è intesa a prevenire; per rilevanza, che si connota per l’idoneità all’effetto di compromettere il regolare svolgimento delle funzioni dell’ente locale. La definizione di questi precisi parametri costituisce un vincolo con il quale il legislatore della l. n. 9 del 2009 non ha voluto elidere quella discrezionalità, ma controbilanciarla, ancorandola a fatti concreti e univoci, in funzione della necessità di commisurare l’intervento più penetrante dello Stato a contrasto del fenomeno mafioso con i più alti valori costituzionali alla base del nostro ordinamento, quali il rispetto della volontà popolare espressa con il voto e l’autonomia dei diversi livelli di governo garantita dalla Costituzione

Dalle motivazioni della sentenza del settembre del 2017

Ciò posto sul piano dell’ambito oggettivo dell’accertamento demandato a questo Tribunale, si impone ora verificare altresì quale sia la portata soggettiva della delibazione richiesta, la cui delimitazione, come detto, non può che essere rimessa alla individuazione compiuta dalla proposta del Ministero anche mediante richiamo, per relationem, alla relazione prefettizia alla stessa allegata.
Deve qui evidenziarsi che, rispetto alla citata relazione prefettizia, il Ministero, onerato di comunicare il decreto di fissazione dell’udienza “agli amministratori interessati indicati nella predetta richiesta di scioglimento”, ha eseguito le notifiche nei confronti di una platea di soggetti parzialmente diversa da quella indicata nella richiamata relazione; nessuna vocatio in ius è stata infatti posta in essere nei confronti degli assessori Lombardo Francesco, Stuppia Salvatore, Chiofalo Vincenzo, Li Causi Nicola e Seidita Salvatore, né dei consiglieri Lo Piano Rametta Giampiero e Giurintano Nicola; al contrario risultano evocati in giudizio due soggetti, Fazzino Vito Salvatore (assessore dal 28.5.2012
17.7.2014) e Rizzo Giuseppe (prima consigliere comunale e poi assessore dal 11.2.2015 all’11.8.2016), non già specificamente individuati nella predetta relazione, ma menzionati soltanto in quella della commissione di indagine.
Deve dunque ritenersi che, mentre per i soggetti non indicati nella relazione prefettizia, ma ugualmente evocati in giudizio, appaia doveroso l’esame delle relative posizioni, in virtù del richiamo implicito a tutti i contenuti della relazione della Commissione di indagine, diversamente, il contegno processuale del Ministero, di escludere dal contraddittorio alcuni di tali soggetti abbia implicitamente palesato la volontà di circoscrivere soltanto a quelli cui sono stati notificati gli atti introduttivi del giudizio, ed elencati anche nella memoria di costituzione dell’Avvocatura di Stato, la richiesta di incandidabilità.

Continua

Il Circolaccio