Tribunale di Termini Imerese: accolto il ricorso di una docente dopo 11 anni di servizio nella scuola dell’infanzia fuori dalla provincia di residenza.

Il Giudice del Lavoro Dott.ssa Chiara Gagliano, con Ordinanza del 26 Marzo 2019, ha riconosciuto il diritto al trasferimento, dalla Provincia di Palermo alla Provincia di Agrigento, di un’insegnante, difesa dall’Avv. Elisabetta Fragapane, alla quale la docente si è rivolta dopo aver subito nel corso degli anni svariati rigetti della sua domanda da parte dell’Amministrazione Scolastica.

Anche stavolta, giustizia è fatta: la mobilità dei docenti deve essere assimilata ad una selezione concorsuale e, pertanto, deve avvenire rispettando il principio meritocratico del “punteggio più alto”, secondo cui gli aspiranti esprimono le proprie preferenze e l’Amministrazione attribuisce la sede in base al punteggio.

Il Giudice ha, pertanto, interpretato l’Allegato 1 del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo per la mobilità del personale docente, educativo e A.T.A. per l’A.S. 2017/2018, prorogato per l’A.S. 2018/2019, nel senso che “il criterio del punteggio resta comunque prioritario rispetto a quello dell’ordine delle preferenze, per cui (in assenza di titoli di precedenza) per ciascuna preferenza indicata prevale l’aspirante con il punteggio più elevato, mentre l’ordine delle preferenze diventa decisivo solo a parità di punteggio”.

La docente aveva chiesto proprio l’applicazione di tale principio, nel proprio ricorso cautelare depositato il 5 Febbraio 2019; accogliendo la domanda, il Giudice ha ordinato al MIUR di “deliberare il trasferimento in mobilità della ricorrente nel rispetto delle graduatorie e tenuto conto del punteggio dalla medesima posseduto”, in via immediata e urgente, poiché lo stato attuale di salute della docente – tra l’altro – è molto compromesso e rischierebbe di aggravarsi irreparabilmente nel tempo necessario per la definizione del giudizio di merito (che è pari a circa due anni, a fronte dell’enorme carico di ruolo del Tribunale interessato), anche in considerazione del fatto che la docente quotidianamente è costretta a percorrere circa 120 km di strada (distanza calcolata su mappa, dal comune di residenza al luogo di lavoro e ritorno, che non tiene conto delle pessime condizioni delle nostre strade, né dei disastri climatici che, soprattutto negli ultimi tempi, mettono continuamente a repentaglio la vita di chi viaggia)