Processo Montante: i Pm,” le indagini sono state ostacolate”

Caso Montante, al via la requisitoria. I pm: “Le indagini sono state ostacolate”

La ricostruzione dell’accusa inizia con la catena delle talpe che avrebbero svelato le intercettazioni10 aprile 20194

Caso Montante, al via la requisitoria. I pm: "Le indagini sono state ostacolate"
Antonello Montante 

La procura di Caltanissetta si appresta a chiedere pesanti condanne per Antonello Montante e per i funzionari pubblici accusati di aver fatto parte del suo cerchio magico. La requisitoria dei pubblici ministeri Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso inizia dalla posizione di Andrea Grassi, attuale questore di Vibo Valentia, all’epoca dell’inchiesta funzionario del Servizio centrale operativo della polizia di Stato: è accusato di aver fatto filtrare la notizia dell’indagine condotta dalla squadra mobile nissena. Ieri, il pm Stefano Luciani ha parlato per nove ore davanti al gup Graziella Luparello, ripercorrendo la genesi dell’inchiesta, che ha portato a scoprire quella che per la procura di Caltanissetta fu una vera e propria fuga di notizie, alimentata da una catena delle talpe. Per le rivelazione sono indagati anche l’ex capo dei servizi segreti Arturo Esposito, l’ex presidente del Senato Renato Schifani, il tributarista palermitano Angelo Cuva e l’ex capocentro della Dia di Palermo, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, che hanno scelto di essere giudicati col rito ordinario.

Proprio parlando della catena delle talpe, Luciani ha detto: “Mentre noi lavoravamo di giorno, qualcuno di notte disfaceva le indagini”. Dell’argomento si parlerà ancora venerdì, quando il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso illustrerà le accuse nei confronti di Diego Di Simone (l’ex sottufficiale della polizia diventato capo della Security di Confindustria e factotum di Montante) e di Marco De Angelis, il sostituto commissario che avrebbe fatto indagini riservate per conto del gruppo.

Fonte: Repubblica