Un fatto è certo: le fiamme di Notre-Dame hanno distrutto uno dei simboli mondiali della cristianità

Chissà perché, ma a noi l’incendio che ha divorato la cattedrale di Notre-Dame di Parigi ricorda “l’inizio dei dolori”. Mai come in questo momento avvertiamo la fine di qualcosa di importante, di centrale

Non abbiamo motivo di non credere che l’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame di Parigi sia il frutto di una fatalità. Né, in un momento così tragico per l’intera cristianità, è il caso di commentare come è stato affrontato il fuoco. Un pensiero, però, è nelle cose: le fiamme hanno divorato uno dei simboli più importanti della cristianità di tutto il mondo.

“Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava – leggiamo in un passo del Vangelo di Matteo – gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Egli disse loro: «Non vedete tutte queste cose? In verità io vi dico: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sarà distrutta»”.

Viviamo – in Europa – una fase di costruzione, o in un tempo in cui, “pietra su pietra” tutto quello che è stato realizzato sulla Terra dalla venuta di Cristo in poi si va sbriciolando?

Riflettendo, in questo momento tragico, il nostro pensiero va al maldestro tentativo di togliere dalla Costituzione europea le radici cristiane della nostra cultura.

Come non vedere un parallelismo morale tra il demenziale e criminale liberismo economico che oggi imperversa in Europa – i ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e in continuo aumento, la spaventosa crescita delle diseguaglianze sociali – e i continui attacchi alla cristianità?

I fatti ci dicono che, nel ‘900, sono stati oltre 40 milioni i cristiani uccisi per la loro fede. Ricordiamo un articolo su Limes, del 2007, dove si leggeva che il Cristianesimo “è la religione più perseguitata nel mondo”.

Il 2007. Un anno dopo il 2008, la grande crisi.

“… E sentirete di guerre e di rumori di guerre – dice Gesù nel Vangelo di Matteo -. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi: ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori…” (Matteo 24,1-31).

Mancano, forse, le nazioni che si sollevano contro altre nazioni? Mancano  “carestie e terremoti in vari luoghi” della Terra?

Foto tratta da ildolomiti.it

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