Nell’ASP di Agrigento undici Talassemici contagiati di Epatite in Ospedale, non a causa delle trasfusioni di sangue.
Tutto è facilmente comprensibile da una delibera dell’ASP di Agrigento del 2017 (delibera dell’Azionda sanitaria della Provincia di Agrigento n.810 del 6 giugno 2017).
Il direttore sanitario dell’ASP di Agrigento dr Silvio Lo Bosco e il direttore generale avv. Salvatore Lucio Ficarra coinvolti in un grave caso di malasanità. Nel 2016, undici pazienti in cura presso il reparto di Talassemia furono contagiati con il virus dell’epatite C. I pazienti sono stati subito curati con nuovissimi farmaci.
Il primario del trasfusionale, dr Filippo Buscemi, aveva scoperto che il contagio era stato provocato di proposito e aveva denunciato tutto ai direttori e alla procura ma è stato tolto dal proprio ruolo e trasferito ad Agrigento. Il dr S.Lo Bosco e l’Avv. S.Ficarra lo hanno trasferito per coprire i responsabili già individuati ma appartenenti al “sistema”. Tutto quanto è stato nascosto grazie alla copertura dei poteri forti della zona (Castelvetrano, Sciacca, Santa Margherita Belice).
IL CASO
Come riportato dalla www.lasicilia.it e dal www.messagero.it, nell’ottobre 2016 la direzione sanitaria dell’ASP di Agrigento diretta dal dr S.Lo Bosco (fratello di Dario, collaboratore di Antonello Montante e condannato a più di 4 anni, nella foto in basso) precisava «Sarebbe improprio parlare di sangue infetto, ci sono stati dei casi di infezione, o segnali di infezione di virus di Epatite C. Tutti gli elementi che abbiamo avuto fino ad oggi hanno escluso che ci siano problemi di questo tipo, a partire dal fatto che ha riguardato solo Sciacca e solo una specifica terapia. Se ci fossero state sacche infette sarebbero state riscontrate anche in altre strutture».
Successivamente nello stesso sito dell’ASP di Agrigento viene pubblicata una delibera in cui viene specificato che i casi sono undici.
Undici casi??
In Europa non esiste un altro episodio di infezione ospedaliera che coinvolge un numero così alto di pazienti in un reparto così piccolo. Tranne il caso tragico dell’Ospedale di Pesaro in cui furono contagiati 8 pazienti di epatite B per danneggiare il primario Prof.Lucarelli, stimatissimo trapiantologo, papà del famoso scrittore.
E anche nel caso di Sciacca sembra esserci qualcosa di strano. Infatti il primario del Trasfusionale e della Banca del Cordone Ombelicale di Sciacca, scomodo alla direzione e che avrebbe denunciato il fatto anche in procura, è stato trasferito ad Agrigento e demansionato, come descritto nella delibera pubblicata nel sito ufficiale dell’ASP AG il 06 giugno del 2017.
L’allontanamento del primario era immotivato in quanto non aveva alcuna responsabilità come dimostrato dalla risposta del Ministero della Salute alla interpellanza dell’onorevole del M5S Maria Lucia Lorefice, attuale presidente della Commissione sanità alla Camera dei Deputati. Infatti il Ministero esclude che i pazienti fossero stati contagiati con le trasfusioni e dichiara che “si può escludere che la sieroconversione HCV registrata sia imputabile ai donatori, e ciò consente anche di evidenziare l’elevato grado di sicurezza trasfusionale conseguito, relativo alle malattie infettive trasmissibili, grazie anche alle misure adottate (decreto ministeriale 2 novembre 2015) che vanno dalla accurata selezione e valutazione dell’idoneità del donatore, ai test sierologici e molecolari, applicati per la validazione biologica“. Tutto ciò esclude una responsabilità diretta o gestionale del primario e quindi non giustifica il trasferimento ad Agrigento.
Nell’interpellanza, il Ministero ha anche dichiarato che ha “raccolto la documentazione relativa all’analisi delle possibili cause di trasmissione ospedaliera attraverso manovre invasive (inserimento di aghi cannula), peraltro ancora in fase di completamento, dalla quale appare possibile, per la concomitanza temporale, circoscrivere l’attenzione ad un numero limitato di giorni, nei quali si concentrerebbero gli accessi ospedalieri della maggior parte dei pazienti coinvolti“.
Aghi cannula sono quegli aghi che vengono utilizzati per fare i prelievi o somministrare terapie ai pazienti, utilizzati dal personale infermieristico.
I pazienti sono stati prontamente curati con i nuovi anti-virali, sono tutti guariti e rapidamente e pienamente risarciti.
E allora ? Cos’è successo dopo?
Il personale non può parlare perchè, per contratto, rischierebbe il licenziamento. E chi invece potrebbe parlare, come il responsabile della direzione sanitaria, il dr S.Lo Bosco, sta zitto. E i veri colpevoli comandano con arroganza anche se il ruolo non lo permetterebbe.
E la stampa… dopo quei due brevi articoli online nulla.
E l’assessore perchè non fa nulla? Non è vero, il giovane assessore penalista è sempre presente in tutte le occasioni. E infatti nomina l’avv.S.L.Ficarra, già direttore amministrativo a Enna sotto Lombardo, direttore generale a Agrigento sotto Crocetta, Commissario Straordinario di Ragusa sotto Musumeci e oggi direttore generale di Siracusa sempre sotto Musumeci (in pochi mesi si è già fatto conoscere anche a SR: Noto si ribella). Il Dr Lo Bosco è decaduto da pochi giorni ma già tutti sanno che ritornerà in sella con un contratto ben più ricco di prima alla faccia della verità e della giustizia.
E’ proprio uno di quei casi in cui tutti stanno zitti… e ad Agrigento, di solito, l’omertà è sinonimo di mafia. Mafia dai colletti bianchi.
E Ficarra a Siracusa cosa sarà capace di fare? Tremate gente, tremate
Fonte:
http://www.lasicilia.it
http://www.aspag.it
http://www.senato.it
http://www.camera.it
https://susiti.home.blog/2019/04/17/nellasp-di-agrigento-11-talassemici-contagiati-con-epatite-c-in-ospedale-non-per-il-sangue/