Spin doctor, quando la politica è un talent show. Quando l’effetto è più della proposta

“E se la Democrazia contemporanea fosse più vicina ad un format virtuale che sa di complesso strutturato di regole social-mediatiche che di reali bisogni della gente ?

Nella politica come gioco mediatico, le percentuali di gradimento per chi cerca il potere schizzano in alto con il classico – colpo ad effetto-. Le- preziose- percentuali , possono calare di botto, per gogne mediatiche devastanti e studiate con precisi target di riferimento. Se prometti e di “SI” anche alle fantasie più folli, alzi i livelli al massimo, se becchi un avviso di garanzia o finisci sotto l’occhio dei magistrati, oppure sai dire “NO”,scendi nella scala del pozzo pieno d’acqua , con rischio di rimanere affogato.

L’audience è alto , appare soddisfatta… la gente anche se mancano i contenuti ” scriveva nei suoi editoriali Edmondo Berselli.

In campagna elettorale gli “effetti speciali ” contano moltissimo Nell’era della politica del “fai da te” e dei  suoi personaggi  tutti da comprendere gli effetti speciali sono determinanti. Gli argomenti nel dibattito sfiorano livelli bassissimi . La  preparazione politica   è roba d’altri tempi . Nel dibattito generale,quasi tutti  si allontanano da contenuti e valori e preferiscono la denigrazione altrui.

Esistono i nostalgici della politica con la P grande. A questi disgraziati, non rimane che piangere. Sono contrari all’omologazione e sono per la  democrazia che considera la diversità dei valori e delle idee , ricchezza e non disgrazia

Quale occasione migliore per descrivere, grazie ad un programma televisivo, radiofonico e sopratutto social , l’azione dei protagonisti della politica attuale e le dinamiche di questo approccio attraverso il gioco dell’Effetto? . Tanti effetti speciali, tanti voti? Non è detto. Occorre valutare la crescente disaffezione al voto.Fenomeno, quest’ultimo, che, in molti paesi occidentali, sta diventando il vero cancro della Democrazia . il populismo e in parte il sovranismo, hanno parzialmente fermato questo pernicioso tarlo. Dispiace dirlo ma sono solo fenomeni reattivi. Dovrebbero trasformarsi in progetti politici definiti e circostanziati da elementi conducenti a modelli di sviluppo

La gente , sta vivendo questo fenomeno,come ultima occasione, prima di mollare tutti, partiti tradizionali compresi . Un pò come fa il geloso per fare incazzare la propria ragazza molti elettori incazzati con i partiti li hanno cornificati con il primo che passa.

Questo fenomeno comporta, come in amore, un errore grave. Un errore che lega la rabbia all’azione della politica. Il mondo non è cambiato con le gelosie e l’ira futile. In questa grande confusione e di estrema debolezza, si corre anche il rischio di finire linciati o dai social o dall’agire di certa giustizia facilmente influenzabile dagli effetti speciali dei politici tromboni.

La politica di serie C, che ha usato spesso gli ARGOMENTI della condanna con sentenza virtuale degli avversari, come agire strategico . Un modus che ha fatto danni enormi al vivere democratico. Costituzionalmente , gli argomenti di giustizia e le relative sentenze , sono ambiti riservati ai magistrati che preghiamo Dio rimangano sempre”terzi” davanti alla mediocrità politica e sempre distanti dalla isterie di leader che non hanno la piena conoscenza delle Istituzioni e mancano spesso della consapevolezza del ruolo. Il vizio di puntare il dito solo con il gioco dei sospetti ha finito per favorire nuove identità associative che non vivono per la crescita sociale. Abbattendo le vecchie congreghe politiche, in ogni caso, ne servono delle nuove. La voglia di giustizialismo nella politica è storia vecchia.Servono altri percorsi. Adesso, il grido comune tra la gente sa di pressapochismo e di luogo comune: “Ma si, appena arrivano dentro il palazzo pensano tutti ad una cosa

Cosa è diventata la politica in Italia? Non è facile rispondere. 

Se De Gasperi, Togliatti, Nenni, La Malfa

 potessero leggere i giornali di oggi, probabilmente morirebbero  una seconda volta per la pena e la vergogna.

Ma certi leader hanno letto mai le loro opere?

Ogni giorno sono più le inchieste, gli avvisi di garanzia ad essere trattati dai politici che, le possibili soluzioni, verso i gravi problemi sociali del Paese

Ci vorrebbero programmi televisivi che mostrino il dietro le quinte della politica, anzi il dietro le quinte del “teatrino della politica”, di come si forma, si costruisce una strategia che ha solo l’obiettivo di mettere il politico in comunicazione con il pubblico tramite un effetto speciale.

Il protagonista politico crede in andare in scena. Come se il suo fosse un ruolo da Teatro. Pensa solo dove deve colpire .

Risolvere ? Poi si vede. Se vengono risolte definitivamente le annose questioni come la corruzione, la mafia, il lobbismo,la giustizia che eterna che nei tribunali può chiudere un processo anche dopo 10 anni, di che parli? . Dovresti affrontare, poi, i veri problemi della gente e non è facile.Meglio galleggiare. Eppure, di recente, non tutti cercano l’effetto mediatico. Sarebbe scorretto non sottolinearlo. Sta germogliando un concetto di politica diverso. Chi cerca l’effetto  è ancora molto presente.  E’  proprio chi definisce e costruisce il mosaico predeterminato dell’offerta politica vacua e che sa solo puntare l’avversario per distruggerlo che forse si è accorto di questo nuovo fenomeno e non sa ancora come eliminarlo sul nascere. Non fatelo.A questi signori ricordiamo l’era dei colonnelli greci e anche argentini

Se cercate effetti speciali non definitivi politici. Abbiate almeno questo rispetto verso chi crede nella vera politica di sturziana e gramsciana memoria.

Non poche persone, specie in terra di mafia e di setticemica malapolitica , si interessano a studiare la fenomenologia dei comportamenti e le nauseabonde incidenze criminali

Lo studio è sempre metodo prezioso se non diventa solo per amici da salotto e utile per fare funzionare gli spin doctor.

Il personaggio è legato all’ attore che interpreta un testo .Un politico non può essere ne attore e neanche personaggio.

Un vero politico non cerca colpi di scena per il finale e neanche l’applauso replicato.

Fonte: FOR , libere valutazioni da studi di G. Bessi