Gianfranco Miccichè non rappresenta i moderati e i cattolici alle elezioni europee rimangano liberi

La storia non può essere derisa o mistificata, perché Miccichè non ha nulla a che vedere con la storia del Cattolicesimo politico, né il suo comportamento è tale da rispecchiare la dottrina sociale della Chiesa o l’operato dei Cattolici. E’ solo una pura strumentalizzazione per occupare spazio politico, che a nostro giudizio non gli compete

da Domenico Cutrona
Segretario del Movimento Popolare Federalista Europeo
riceviamo e pubblichiamo

Assistiamo da un po’ di tempo a tante dichiarazioni pasticciate da parte del presidente dell’Ars e coordinatore in Sicilia di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, dovute certamente a fantapolitica e imprecisioni politiche di natura culturale.

Intanto si deve precisare che l’On Miccichè non rappresenta i moderati, che in effetti è solo un termine ambiguo. Nel Paese il centro è stato sempre rappresentato dai Cattolici Democratici, entrati in politica dopo il non expedit, a partire della Rerum Novarum, l’enciclica di Papa Leone XIII.
Tanto è vero che i cattolici sono stati rappresentati dal PPI costituito da Don Luigi Sturzo, dopo l’appello del 18 gennaio 1919, “Liberi e forti” e dopo dalla Democrazia Cristiana.

La storia non può essere derisa o mistificata, perché Miccichè non ha nulla a che vedere con la storia del Cattolicesimo politico, né il suo comportamento è tale da rispecchiare la dottrina sociale della Chiesa o l’operato dei Cattolici.
E’ solo una pura strumentalizzazione per occupare spazio politico, che a nostro giudizio non gli compete. A maggior ragione del fatto lapalissiano che Egli ha fallito nella politica di sviluppo degli ultimi trent’anni.

Come Miccichè tutti gli altri che oggi si richiamano alla politica dei moderati, sapendo già di avere totalmente fallito.

Il Cardinale Bassetti, Presidente della C.E.I., Mon. Simoni e il Cardinale Parolin auspicano una ripresa dell’impegno politico dei cattolici, ma con la condizio sine qua non che coloro i quali hanno gestito la politica oggi fallimentare non sono riproponibili.

Il bene comune oramai dimenticato, ha portato in modo inequivocabile ai partiti di tipo padronale, con l’ovvia evidenza che questo modo ha generato populisti e sovranisti.

La politica a cui siamo abituati e di cui siamo orgogliosi è quella del bene comune, nel rispetto della libertà e della dottrina sociale della Chiesa, per tutelare la dignità dell’uomo e i Diritti Umani.

E’ di tutta evidenza come in questo scorcio politico degli ultimi trent’anni sono state abbandonate le vie di salvaguardia del bene comune per privilegiare il bene personale: questo ha causato una società più ingiusta ed iniqua, dove è prevalso solo l’egoismo unito al trasformismo di uomini politici che non hanno saputo mantenere anche i livelli occupazionali acquisiti.

Il compito della politica è quello di guidare e governare i processi politici e non lasciarsi governare: quindi On Miccichè le sue proposte di architettura politica sono inammissibili, inattuabili e prive di senso politico.

Per le elezioni del Parlamento europeo assistiamo a certe posizioni di restaurazione di potere, per cui non ci sentiamo rappresentati da alcun candidato, quindi lasciamo liberi gli amici cattolici con l’augurio che non parteciperanno a nessuna scelta.

Foto tratta da appuntialessandrini.wordpress.com

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