A Caltanissetta e Castelvetrano, al ballottaggio, sono stati eletti due sindaci dei 5 Stelle

CALTANISSETTA – Una notte stellata che ha suggellato l’inaspettato trionfo di Roberto Gambino del M5s, nuovo sindaco di Caltanissetta: ottantaduesimo ad indossare la fascia tricolore, riedizione elettorale di Davide contro Golia. Un risultato che sovverte ogni pronostico e che certifica l’ascesa inarrestabile dei pentastellati in quello che è ormai il “feudo” della famiglia Cancelleri. Le urne hanno certificato con dati roboanti il successo di Gambino che ha raccolto ben 13.796 voti, ossia il 58,85%; dall’altro lato il crollo di Michele Giarratana che raggranella 9.648 voti, 41.15%. Alle urne complessivamente si sono recati 24.001 nisseni, su 56.294 aventi diritto al voto, cioè il 42,64%: salta agli occhi già il roboante -13,89% rispetto al primo turno quando i votanti avevano fatto registrare il 56,52%.

Un successo clamoroso, per certi versi inaspettato, costruito dal M5s con una campagna elettorale costante, martellante, incessante. Dopo il primo mattone del successo, l’accesso al ballottaggio, i pentastellati hanno continuato a pedalare con lena, convinzione, coltivando un sogno che sono riusciti a realizzare: grazie al sostegno di Luigi Di Maio, già per due volte a Caltanissetta e che torna lunedì 13 maggio, per rendere omaggio alla “nuova” Caltanissetta a 5 stelle.  Il verso, l’andazzo di questo ballottaggio, è stato ben chiaro sin dalle prime battute: la rotta, già poco dopo le 23.30 era tracciata. Le prima 5 sezioni segnalavano il vantaggio costante di Gambino, un trend che non si è più fermato. Nei due comitati l’atmosfera era gli antipodi: M5s in via Piave, in festa, tra applausi e cori di gioia, mentre da Giarratana, dinanzi a Palazzo del Carmine, volti tesi, nervosismo e qualcuno che anzitempo decideva di andare via. Il resto dello scrutino è un costante incremento di gioia pantastellata, con in prima linea Giancarlo ed Azzurra Cancelleri, ed Ignazio Corrao e un progressivo spegnersi di luci ed occhi lucidi nella larga coalizione del centrodestra che contava sei liste.

Una rapida occhiata ai numeri, rende l’idea dell’impresa compiuta dal nuovo sindaco che al primo turno aveva raccolto 6.051 voti: li ha più che raddoppiati, considerato il dato finale di 13.796. L’altra faccia della medaglia è l’inaspettata “emorragia” di preferenze del centrodestra che passa dai 11.357 voti del primo turno, ai 9.648 del ballottaggio, cioè 1.709 in meno.

Se si volesse fare fantapolitica statistica, si potrebbe ipotizzare che i 3.686 voti della Lega al primo turno, ed i 5.398 di Salvatore Messana, candidato del Centrosinistra, siano confluiti al M5s: ma si tratta solo di un ipotesi.

Dinanzi l’ennesimo caffè, in una notte lunga, l’altro dato che emerge dirompente è quello legato all’astensionismo 57,36%: più di un nisseno su due non ha votato.

Adesso sui dati e le percentuali scorrono i titoli di coda, ci sarà tempo per sviscerarli. Da domani sarà tempo di analisi per tentare di scoprire le ragioni del trionfo di Roberto Gambino e di processi per capire le ragioni della sconfitta di Michele Giarratana.

Fonte il fatto nisseno