Cimo replica a Ficarra

Comunicato Stampa della Segreteria Regionale CIMO Sicilia

Del 31 maggio 2019

 

 

La Segreteria Regionale CIMO della Sicilia apprende da organi di informazione di alcune esternazioni dell’attuale Direttore generale dell’ASP di Siracusa, Dr Salvatore Lucio Ficarra, che afferma di essere bersaglio di attacchi ingiustificati alla sua persona e lesivi della sua dignità professionale.

Autore di questi attacchi personali sarebbe proprio la CIMO che tuttavia respinge le accuse e le rimanda al mittente dal momento che non c’è niente di più lontano dalla realtà di quanto affermato dal Dottor Ficarra, il quale viene preso in considerazione dalla CIMO certamente non sotto il profilo personale ma unicamente nel ruolo istituzionale che in atto ricopre e ha ricoperto in passato.

Anzi, dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa, appare chiaro che è proprio il Dottor Ficarra ad accanirsi in maniera scomposta, come già fatto in passato, contro alcuni rappresentati sindacali della CIMO o contro suoi iscritti. 

Come in passato anche oggi, nel suo stile consueto, il Dottor Ficarra esprime una serie di congetture del tutto prive di fondamento e continua a fare affermazioni lontane dalla realtà dei fatti.

Omette di dire, ad esempio, che il ricorso per condotta antisindacale promosso dalla CIMO nei suoi confronti non è affatto concluso e la data per lo stesso è stata fissata per il 28 gennaio 2020 (questi sono i tempi della Giustizia italiana).

Relativamente alla vicenda della Medicina Trasfusionale di Sciacca, il Dr Ficarra adottò una delibera con la quale trasferiva il Dr Filippo Buscemi ad Agrigento, argomentando di presunte indagini amministrative e giudiziarie. La genericità di quelle affermazioni e il loro riferimento alla UOC diretta dal Dr Buscemi era tale da essere suscettibile di interpretazioni equivoche, tanto da condurre all’apertura di un procedimento disciplinare a carico dello stesso Dr Buscemi con irrogazione della sanzione disciplinare del licenziamento senza preavviso, poi revocata perché basata su “presupposti infondati”, appunto l’equivoco addebito di un procedimento penale nei suo confronti.

Ma, per evitare di addentrarci nell’ingarbugliato dettaglio di una diatriba stucchevole, la Segreteria Regionale CIMO si limita ad osservare che ancora una volta vengono rilasciate anche a mezzo stampa dichiarazioni infondate che fanno il paio con quelle, ben più gravi riscontrate in atti e documenti amministrativi ufficiali. 

L’unico punto su cui si concorda con il Dottor Ficarra è che sarà la sede giudiziaria e stabilire chi dice il vero e chi fa supposizioni infondate.