Rivolta nel carcere di pozzo di gotto, incendio da parte dei detenuti

el carcere di Barcellona Pozzo di Gotto nel primissimo pomeriggio i detenuti dell’ottavo Reparto detentivo della Casa Circondariale ex OPG di Barcellona in Provincia di Messina hanno dato fuoco all’intero reparto creando panico e sprigionando fumi tossici dal materiale bruciato in tutta la sezione. Sembra che al momento due (2) sono gli Agenti che sono dovuti essere d’urgenza trasportati presso il Pronto Soccorso rimasti intossicati nel corso dell’operazione di contenimento e sicurezza. La situazione sembra essere ancora non chiara tanto che sarebbe stato chiamato d’urgenza in Istituto dalla sorveglianza Generale che gestiva con pochi uomini a disposizione l’evento critico e il personale anche delle scorte dislocato presso il nucleo traduzione e piantonamenti per dare man forte ai colleghi all’interno del Carcere. La Federazione Sindacale Co.S.P. da tempo richiede urgenti provvedimenti sull’intera struttura e sulla gestione del Carcere da parte del Provveditore Regionale della Sicilia e dell’Amministrazione Penitenziaria Centrale del Dipartimento Romano, il caso “Barcellona2 era stato oggetto alcuni giorni fa nell’incontro che la Delegazione COSP aveva ottenuto con il neo insediato Direttore Generale del personale e delle Risorse dottor Massimo Parisi a cui erano stati sollecitati urgente attenzione sulla sede Siciliana.

Mastrulli – In una struttura dove mancano almeno 60 unità di personale di polizia penitenziaria e dove nei reparti affollati un solo agente è preposto alla vigilanza di 70/80 detenuti occupando 1,23,4 posti contemporaneamente con detenuti a grande sorveglianza anche, gli episodi che segnaliamo con costanza e documentale critica sindacale, dovrebbero essere recepiti da chi Politicamente quale Ministro e Sottosegretario del Dicastero Giustizia e Dipartimentalmente sono responsabili delle prigioni Italiane giorno dopo giorno messe a soqquadro da rivoltosi e tentativi di fuga o evasioni consumate come la cronaca di questi giorni ci ha raccontato. La casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, è un carcere che ospita 200 detenuti e un reparto, il numero 8, sovraffollato e occupato da circa 70 detenuti, molti dei quali dovrebbero essere collocati in strutture sanitarie esterne al fine di poter garantire un maggior sicurezza e soprattutto le cure necessarie. Ciò che il carcere giudiziario di Barcellona oggi allo stato attuale non è nelle condizioni di poter offrire. Sull’episodio si registra il duro commento del delegato nazionale del Co.s.p. Sicilia Italiano Lettiero il quale nel commentare l’accaduto ha chiesto maggiori garanzie per il personale di polizia e una revisione delle regole detentive vigenti nell’istituto penitenziario. Il segretario generale nazionale del sindacato autonomo Domenico Mastrulli ha chiesto da tempo di essere ricevuto dal Ministro della Giustizia, dai Sottosegretari di Stato alla Giustizia e dal Capo del Dipartimento che appaiono non recepire le invocazioni di aiuto a loro rivolte dal Sindacato che in quella sede,come in tante altre, rappresenta la prima forza sindacale in assoluto dei sindacalizzati al fine di incontrare la delegazione sindacale Co.s.p. in relazione al lungo elenco di episodi di violenza che si verificano nel reparto n. 8 del penitenziario siciliano.

“Desidero esprimere vicinanza e solidarietà all’ispettore ed ai due agenti della polizia penitenziaria che questa sera sono dovuti ricorrere alle cure dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Quanto accaduto al reparto della Casa circondariale della nostra città, dove sono ristretti i detenuti con problematiche psichiatriche, è purtroppo l’ennesimo incredibile episodio di quanto sia rischioso lavorare nelle carceri. Purtroppo come le statistiche certificano gli atti di autolesionismo compiuti dietro le sbarre delle carceri italiane nel 2018 sono aumentati. Una media sempre crescente di detenuti che ogni giorno provano a farsi del male, a uccidersi, spesso riuscendoci“, è quanto scrive in una nota l’On. Bucalo. Testimoni e molte volte anche vittime, sono proprio gli agenti della polizia penitenziaria. Durante la mia attività parlamentare ho avuto modo di parlare con diversi poliziotti, tutti hanno confermato le condizioni lavorative difficili: sempre più soli e abbandonati a loro stessi per fronteggiare le violenze. Per questo motivo durante il primo anno del mio mandato, insieme ad alcuni colleghi di Fratelli d’Italia abbiamo realizzato diverse iniziative parlamentari. Venerdì prossimo, approfitterò di un convegno che si svolgerà proprio nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, per assicurare ancora una volta massima disponibilità a sostenere le esigenze del corpo di Polizia Penitenziaria”, conclude.

Foto di repertorio


Per approfondire http://www.strettoweb.com/2019/06/carcere-barcellona-detenuti-2-intossicati/848837/#po80wZQxOZeq7CUI.99