Caso Csm: per i giudici zero carcere e colpo di spugna, per i politici la ghigliottina. Adesso avete capito chi comanda in Italia?
Voltare pagina. Finalmente Sergio Mattarella ha parlato dello scandalo Csm, di fronte al plenum stesso del Consiglio Superiore della Magistratura. E l’ha fatto ricordando chiedendo agli stessi giudici di far comprendere al Paese “che la Magistratura italiana, e il suo organo di governo autonomo, previsto dalla Costituzione, hanno al proprio interno gli anticorpi necessari e sono in grado di assicurare, nelle proprie scelte, rigore e piena linearità”. In altre parole, di avviare un percorso di autoriforma necessario a ridare autorevolezza e dignità all’organo di autogoverno dei magistrati.
Bene, bravo, bis. Però pensateci un attimo: e se uno scandalo simile avesse colpito il Parlamento, o il governo? Se si fosse scoperto qualcosa di analogo – usiamo sempre le parole del Presidente – a un “quadro sconcertante e inaccettabile”, un “coacervo di manovre nascoste” per governare la magistratura secondo logiche spartorie, posizionando i giudici amici nelle procure giuste per azzoppare le indagini, o per condizionare la politica nelle sue scelte, ecco: vi sarebbe bastata l’auto-riforma? Avreste accettato il “colpo di spugna” della “soluzione politica” al problema? Un bel “si volta pagina”, tutti a casa e non rompeteci più le scatole?
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https://www.linkiesta.it/it/article/2019/06/22/csm-mattarella-giudici-rifoma-giustizia/42629/