Caso università: qua sono tutti come parenti
Un grazie di cuore va al procuratore Zuccaro che è riuscito a riportare a galla la melma che risiede nel mondo universitario, non solo catanese!
Grazie a uomini come lui ancora qualche speranza sopravvive! Continuerò a studiare e a crederci, nella meritocrazia e nella giustizia che, magari con qualche difficoltà e “qualche stronzo da schiacciare”, premia i giusti e condanna i disonesti.
Intanto buona lettura!
Nicoletta Petrotto
studentessa universitaria a Catania
“Ne ho uno al giorno – dice il Magnifico Rettore – che viene per un problema di parentela o di… perché poi alla fine qua siamo tutti parenti… si, si, sono tanti parenti… penso perché sono… alla fine l’Università nasce su una base cittadina abbastanza ristretta una specie di élite culturale della città perché fino adesso sono sempre quelle le famiglie…”.
“Vediamo chi sono questi stronzi che dobbiamo schiacciare”. Università di Catania, le cimici della Digos stanno intercettando l’utenza di Giuseppe Barone, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche. Un professore potente, finito al centro della maxi inchiesta sulla corruzione e i concorsi truccati nello storico ateneo catanese. A parlare con Barone è uno dei “candidati” al concorso, un concorso “bello tosto – dice Barone – perché ci sono 10 domande, con sette idonei”. “Sette idonei”, risponde il professore di Scienze Politiche, che subito dopo conferma che l’interlocutore è tra gli idonei. “Ora io – dice Barone – quindi ci vuole la preselezione… io le sparo alcuni nomi ma ora mi faccio dare l’elenco tutto……e vediamo chi sono questi stronzi che dobbiamo schiacciare!”.