“Assedio bis”, 7 arresti tra Licata e Campobello

I Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare emesse a carico di presunti vertici ed affiliati delle famiglie mafiose di Cosa Nostra di Licata e di Campobello di Licata. L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, è la seconda “Assedio”, dopo la prima del 19 giugno scorso quando sono stati eseguiti, ancora ad opera dei Carabinieri, 7 fermi di indiziato di delitto per associazione mafiosa armata. Tra gli altri è stato sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per concorso esterno in associazione mafiosa il consigliere comunale in carica di Licata, Giuseppe Scozzari, già dimessosi dopo il primo arresto. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato, ha condiviso, pertanto, gli ulteriori elementi indiziari forniti dai Pubblici ministeri e dai Carabinieri, che hanno rafforzato il quadro probatorio. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno filmato summit e incontri fra gli associati, accertando un’estorsione per lavori edili in Germania e documentando anche gli interessi del sodalizio nel settore delle slot machines, attraverso una compiacente società di distribuzione di apparati elettronici da gioco. Oltre a Scozzari, sono stati arrestati Raimondo Semprevivo, 46 anni, di Licata, Angelo Occhipinti, 64 anni, di Licata, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Licata, Vincenzo Bellavia, 34 anni, di Licata, Giuseppe Puleri, 40 anni, di Campobello di Licata, Angelo Graci, 32 anni, di Licata, e Giuseppe Salvatore Spiteri, 46 anni, di Licata.