I Forestali Siciliani chiedono ai sindacati e al Governo : “Ci siamo assopiti ?”

I Forestali Siciliani chiedono ai sindacati e al Governo : “Ci siamo assopiti ?”

“Se dovessimo aspettare i comodi dei sindacati e del Governo , campa cavallo….”. Questa è la risposta che la stragrande maggioranza di lavoratori forestali dichiara quando si tenta di intraprendere il discorso di stabilizzare , aumentare le giornate o allargare le competenze. Solo parole buttate al vento e promesse che ancora devono arrivare per un settore che ha veramente bisogno di un cambiamento sia nella gestione sia nell’organizzazione in totum.
E’ di qualche mese addietro una presentazione di istanza per ìl prossimo anno per interventi da svolgere da parte di enti,comuni che chiedono “aiuti” alla manodopera forestale per lavori sul verde pubblico o di pulizia. Si è usufruita sin d’ora di questa “normativa”, con accordi tra l’Azienda e i Comuni, indispensabile attualmente per i sindaci che non hanno in organico personale per far svolgere tali lavori. Quindi ci si rende conto che i lavoratori forestali sono utili anche nel contesto extra demaniale. Ne ha dato lustro e risalto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci la settimana scorsa a Rimini in un meeting ,ove ha dovuto difendere i lavoratori da questo fattore mediatico ma, nel contesto anche per ripararsi dalle parole affrettate o “a caldo” dettate a sfavorire la categoria , durante gli incendi di Monreale.
I lavoratori rimangono sfiduciati su tali parole del presidente e sulla situazione in genere come ci conferma Antonio David di ForestaliNews – “Certamente fa sempre piacere quando qualcuno ci difende , visti i tempi in cui la categoria è sotto attacco. Il presidente Musumeci , certamente è stato preso da rabbia nel contesto in cui si trovava tra gente che piangeva avendo perso la casa e terreni, per gli incendi avutosi qualche tempo addietro, accusando i forestali seppur in minima parte, di essere “i delinquenti” di turno. A Rimini ha ribadito lui stesso che il problema forestale deve essere risolto visto che non si può vivere con 100 giorni l’anno quindi, dandosi lui stesso la zappa nei piedi, essendo il reo promotore di questa campagna durante le elezioni regionali. Praticamente un reo-confesso di un fattore predicato bene ma razzolato male, visto che i lavoratori attendono la sua riforma del settore”.
A tutto questo sembra che i promotori,fautori e sostenitori si siano seduti sugli allori e nemmeno i sindacati prendono in mano un patata, dettando soltanto tempi biblici assieme al governo regionale, che ancora si aspettano e dunque, con un’eterna lagna senza dimenticare che tanti devono ancora percepire due mensilità di stipendi !