A San Biagio Platani sciopero della fame per l’acqua pubblica

Un cittadino di San Biagio Platani, componente di un comitato locale per l’acqua pubblica, Enrico Caldara, 63 anni, ha diffuso alla stampa una lettera indirizzata ai vertici delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine, all’Ati, l’Assemblea territoriale idrica agrigentini, e ai sindaci dei Comuni compresi nella stessa Assemblea. Enrico Caldara annuncia che da domani, giovedì 5 settembre, inizierà lo sciopero della fame in occasione della riunione dell’Ati che il prossimo lunedì 9 settembre si riunirà con all’ordine del giorno la formula di gestione del servizio idrico nell’Agrigentino. Caldara conduce la propria battaglia affinchè si proceda alla scelta di un’Azienda speciale consortile partecipata, “al fine di affermare – sottolinea – il diritto all’acqua pubblica”. Durante i giorni di sciopero della fame, Enrico Caldara inviterà il comitato e tutti gli interessati alla mobilitazione al fine di conseguire il risultato auspicato.

Ecco il testo integrale della lettera di Enrico Caldara:

Al Prefetto di Agrigento

Ai Commissari Straordinari Comune di S. Biagio Platani

Al Presidente ATI servizio idrico pr. Di Agrigento

Al Comandante Stazione dei Carabinieri di San Biagio Platani

Alla redazione Giornale di Sicilia

Alla redazione La Sicilia

Alla redazione La Repubblica

Alla redazione Sicilia Libertaria Ragusa

Ai Sindaci dei Comuni tutti pr. Di Agrigento

Al Coordinamento Titano Favara

Al Forum Acqua Beni Comuni Sicilia Palermo

Al Presidente Ass.ne Consumatori Konsumer Favara

Al Comitato Inter Co.PA. Sciacca

Oggetto: Sciopero della fame pro Azienda Speciale Consortile Partecipata per affermare il diritto all’acqua pubblica.

Il sottoscritto Enrico Caldara nato a San Biagio Platani il 01.02.1956 ed ivi residente e domiciliato in c/da Capraria 2 ,
in qualità di rappresentate e a nome del Comitato Cittadino Storico di San Biagio Platani informa le S.V.I. Che il giorno 5 settembre 2019 inizierà uno sciopero della fame a tempo indeterminato .
Le motivazioni che hanno indotto il sottoscritto ad intraprendere tale azione estrema sono riconducubili all’immobilismo dei Sindaci che rappresentano i comuni del libero Consorzio di Agrigento nel non designare ( dopo quasi un anno ) il nuovo gestore del servizio idrico integrato .
Vista l’esperianza negativa vissuta col gestore privato Girgenti Acque S.p.A. attualmente commissariato in seguito all’inderdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Agrigento,
il sottoscritto chiede con forza che il nuovo gestore sia individuato nell’Azienda Speciale Consortile Pubblica voluta fermamente dai movimenti che in questi ultimi anni si battono per l’acqua pubblica quali : il Forum Acqua Beni Comuni Sicilia , il Coordinamento Titano e il Comitato Inter. Co Pa. .

Con l’Azienda Speciale i comuni diventano i diretti proprietari del servizio idrico e l’utenza finalmente l’acqua la pagherà solo una volta e non due volte come succede adesso. Siciliaque s.p.a. la vende a Girgenti Acque e questa a sua volta la vende ai comuni. Questo doppio passaggio consente in forma speculare la lievitazione del costo dell’acqua aumentando le tariffe sino a più di 3 € a mc, i cui cittadini malvolentieri sono costretti a pagare. Il modo di liberarsi da Siciliaque c’è ! Al fine di raggiungere la propria autonomia e la propria autosufficiienza idrica l’Azienda Speciale in parte può attingere dalle sorgenti e dai pozzi del territorio di Santo Stefano Quisquina dai quali escono 641 l/s di acqua che servono 138.816 abitanti coprendo 1/3 della popolazione. Gli altri 2/3 della popolazione saranno coperti da altri pozzi o dighe quali : Menfi, Sambuca di Sicilia , Burgio , Cammarata etc.
Agrigento oggi potrebbe esere esempio di cambiamento per tutta la Sicilia .
La città di Napoli l’ha fatto . Ha costituito la trasformazione di ARIN s.p.a. In Azienda Speciale Pubblica, impostata su criteri di economicità , ecologia, efficienza, e solidarietà sociale, in attuazione dei principi della trasparenza , informazione e partecipazione democratica.
Sulla scia di questo tipo di sistema organizzativo la Sicilia onde poter costruire il proprio futuro a vantaggio del territorio e dei cittadini che lo abitano ha bisogno che ci sia molta onestà nel governo della cosa pubblica.
Sull’acqua bene comune inalienabile non si specula ne tanto meno si debbano trarre profitti.

Il sottoscritto durante lo svolgimento del proprio sciopero della fame insieme agli altri rappresentanti del Comitato inviterà i cittadini dei comuni del libero Consorzio di Agrigento alla mobilitazione generale , affinchè l’Assemblea Territoriale Idrica il 9 settembre esprima il proprio voto unanime a favore dell’Azienda Speciale Consortile Pubblica Partecipata e non per la S.p.A. a totale capitale pubblico.

Altresi il sottoscritto con lo sciopero della fame chiede che a San Biagio Platani da parte dei Commissari Straordinari sia attenzionato l’impegno per la realizzazione di alcune opere di pubblica utilità che di seguito vengono elencati:

la sistemazione e la messa in funzione dell’impianto di depurazione il cui finanziamento è stato inserito e decretato nel Patto per lo Sviluppo della Regione Siciliana per un importo di € 596.017 ;
il ripristino della condotta Voltano realizzata nei primi anni del 2000 che ha consentito alla popolazione sanbiagese per due anni di seguito, poi interrotta, di usufruire di 10 l/s di acqua potabile da bere , condotta che si potrebbe estendere a tutti i comuni del libero Consorzio di Agrigento che ne sono sprovvisti, si eviterebbe di acquistare quella montagna di bottiglie di plastica con le quali siamo costretti a convivere tutti i giorni;
la realizzazione di una Compostiera di Comunità finanziabile al 100% a fondo perduto dalla regione Sicilia per un importo di € 350.000 il cui bando è stato pubblicato nella GURS n. 20 I parte del 10.05.2019 , dal 31.05.19 tempo previsto 60 giorni per la presentazione del progetto , a tale proposito il Comitato il 24 giugno aveva chiesto un incontro con i Commissari per discutere del suddetto progetto , incontro rinviatoci al mese di settembre, si otterrebbe il compost utile per l’agricoltura e si ridurrebbero i trasporti ;
la bonifica della discarica situata a ridosso del paese , l’incedio che ha visto bruciare la stessa discarica avvenuto nel mese di luglio di questa estate aveva dato origine ad un fumo intenso e nero rendendo l’aria irrespirabile sicuramente carica di micro particelle di diossina.

Le suddette richieste sono in linea con la direttiva 2008/98/CE la cui finalità è quella di prevenire e ridurre al minimo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute e l’ambiente nel corso dell’intero ciclo di vita delle risorse. In sintesi la direttiva introduce delle scelte ambientali ben precise, quali: la prevenzione (ridurre la quantità di rifiuti attraverso il riutilizzo dei prodotti ) ; la preparazione del riutilizzo; il riciclo; il recupero; e in ultimo da evitare lo smaltimento ( in discarica ).

Tutto è collegato . Il cambiamento climatico dovuto alla massiccia presenza di co2 nell’aria principale responsabile del surriscaldamento globale il quale sta provocando enormi danni ambientali a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni e in particolare nel 2019. Lo scioglimento dei ghiacciai, i vasti incendi che stanno distruggendo la foresta amazzonica polmone terrestre che produce il 20 % di ossigeno e aassorbe miliardi di tonellate di CO2 , incendi scoppiati anche in Siberia una delle regioni più fredde del pianeta. Tempeste di vento che sradicano migliaia di alberi in Italia . Alluvioni e tsunami oramai presenti in varie parti del mondo.
E’ la terra che c’è lo chiede ! E’ necessario ! E’ urgente! A partire dal nostro piccolo dobbiamo fare la nostra piccola parte per salvare il pianeta . Ridurre il CO2 e dare spazio alle Energie Rinnovabili puntando sempre di più sullo Sviluppo Sostenibile, eliminando gradualmente col tempo l’utilizzo del petrolio con i suoi derivati.
Pertanto , rivolgendomi al Presidente dell’ATI e a voi Sindaci che rappresentate tutte le comunità Agrigentine , oggi avete la possibilità finalmente di operare a favore dei cittadini ritornando all’acqua pubblica con la l’istituzione dell’Azienda Speciale Consortile Pubblica e Partecipata.
Fate la cosa giusta e rivoluzionaria se volete che un giorno i nostri figli si possano ricordare di voi per avere contribuito a salvare il nostro Pianeta Terra.!

San Biagio Platani,
Per il Comitato Cittadino Storico
Enrico Caldara

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