Caso Palamara: le indagini non si fermano, i pm chiedono altri 6 mesi

Scandalo Csm, i pm: “Altri 6 mesi di indagine”

Proroga nell’inchiesta sulle trame dietro le nomine dei magistrati e su Palamara amico di Zingaretti e del PD

Al pm fu spento forzatamente il telefono con un provvedimento emesso ad hoc Così, tagliato fuori dal mondo, il magistrato fu di fatto obbligato ad abboccare

COME TROVARSI UN TROJAN IN CASA – COME FU ”INOCULATO” A PALAMARA IL VIRUS NELLO SMARTPHONE, USATO PER REGISTRARE TUTTE LE SUE CONVERSAZIONI, INCLUSE QUELLE SU WHATSAPP E AMBIENTALI. AL PM FU SPENTO A DISTANZA IL TELEFONO, E QUANDO LO HA RIACCESO… – AGLI ALTRI CO-INDAGATI FU INVIATO UN SMS, CHE NON APRIRONO. ECCO PERCHÉ…

Grazie al deposito degli atti di indagine si è scoperto finalmente perché Luca Palamara è stato preso nella rete telematica stesa dai suoi colleghi di Perugia con il trojan mentre i suoi co-indagati, cioé gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e l’ex magistrato Giancarlo Longo, invece, sono rimasti immuni. Il virus che ha permesso di scoprire gli altarini si è attivato con un semplice aggiornamento del telefono

Il virus che ha permesso di trasformare l’ iPhone di Palamara in una formidabile microspia è stato infatti inoculato con modalità diverse da quelle usate con i co-indagati.

Di qui il successo sul primo e il fallimento sugli altri tre. Ai co-indagati è arrivato ad aprile un gentile messaggio che li invitava a cliccare su un link e i tre si sono guardati bene dal farlo. Il magistrato è stato arpionato dai colleghi perugini con ben altra forza e tecnica.

Fonte. Il Fatto Quotidiano, Dagospia

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