Uffici regionali presi in affitto da Montante. Lui agli arresti, i siciliani lo pagano ancora

La Sicilia paga ancora l’affitto all’imprenditore Montante, condannato in primo grado a 14 anni per tangenti. Più autonomia o via le Regioni?”. Una domanda legittima che posta Marco Travaglio sul suo profilo Facebook dopo che Il Fatto Quotidiano ha pubblicato la notizia del Centro per l’impiego di Caltanissetta il cui canone d’affitto pagato dalla Regione finirebbe nelle tasche di Antonello Montante.

Una domanda che al di là del fatto di cronaca sul quale l’Ars si spera faccia chiarezza, sicuramente susciterà molte polemiche sull’onda di quelle innescate già dal Governatore del Veneto, Luca Zaia, che in tema di autonomia si chiede: “Perché la Sicilia sì e il Veneto no?”. Tuttavia, la domanda di Travaglio è “fuori tema”, la questione non riguarda certamente il diritto costituzionale, ma piuttosto una questione di bieca burocrazia da un lato e di onestà dall’altro.

Burocrazia ed onestà che tornano come un tormentone ad infiammare la politica regionale degli ultimi giorni. L’oggetto della polemica è nuovamente lo stato degliimmobili regionali per i quali in Commissione antimafia all’Ars la scorsa settimana è stato udito l’assessore Armaole cui dichiarazioni sono state secretate. Il Presidente della Commissione Claudio Fava, ha manifestato tutta l’intenzione di aprire una vera e propria inchiesta parlamentare nella quale conta di ascoltare nomi eccellenti della politica regionale degli ultimi 20 anni, iniziando dagli ex presidenti, Cuffaro, Lombardo e Crocetta, per far luce su un censimento, (sul quale non si era certi nemmeno dell’esistenza) che sarebbe costato circa 100 milioni di euro.

Il recente caso del Centro per l’impiego di Caltanissetta, dunque, sarebbe solo la punta dell’iceberg di un sistema che ha portato a favori e sperperi. Dopo la pubblicazione su “Il Fatto Quotidiano”, i deputati 5 stelle hanno presentato un’interrogazione all’Ars per capire quanto sia fondata l’indiscrezione. Se confermata, l’edificio su tre piani, in via Sallemi a Caltanissetta, che ospita gli uffici regionali sarebbe di proprietà della società AD architettura design, società a responsabilità limitata della quale Antonello Montante deterebbe il 46%. Un fatto gravissimo, considerando che l’ex numero 1 di Confindustria Sicilia si trova ai domiciliari a seguito di una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, al centro di un grosso giro di tangenti. La Regione pagherebbe circa 114.000 euro di canone annuo e il contratto sarebbe stato esteso fino al 2022. Il deputato grillino De Luca ha chiesto accesso agli atti e ha sollecitano che sulla vicenda relazionino urgentemente il Presidente Musumeci e l’assessore Armao.

Roberta Schillaci (M5s), componente della Commissione antimafia, chiede che il contratto venga rescisso e che si potenzino i controlli su altri contratti di locazione d’immobile per scongiurare che vengano finanziate situazioni analoghe o “addirittura in odor di mafia”.

Fonte l’eco del sud

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