Casa circondariale di Trapani e 1000 problemi

Il 22 dicembre 2018 l’onorevole Giuseppina Occhionero e il Dott. Antonello Nicosia Direttore dell’Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani, varcano i cancelli dell’istituto penitenziario di Trapani per una ispezione. Tra le problematiche rinvenute emersero, fin da subito, le fatiscenti condizioni strutturali, le scarse attività Trattamentali, il degrado generale. Il commissario Dott. Giuseppe Romano, appassionato di calcio, chiede un intervento sull’apertura del campo di calcio del reparto alta sicurezza, unico strumento a disposizione dei detenuti ristretti in quei reparti.

Ricorda il Dott. Nicosia, esperto in trattamento penitenziario, che lo sport ha valenza sociale, aggregativa, fondamentalmente. Peraltro ha una funzione rieducativa molto importante poiché spinge ad assumere come modello di vita la disciplina, il rispetto delle regole. L’onorevole Occhionero ringrazia il dott. Francesco Basentini per il celere intervento: “con il Dott Nicosia siamo stati dal capo del Dap per chiedere degli interventi urgenti, come per esempio la chiusura e il recupero della sezione nona di Ucciardone e l’apertura del campo di gioco del carcere di Trapani, interventi avviati mesi dopo.” La deputata aggiunge: “Oggi apprendo con soddisfazione la notizia, il lavoro svolto e le ispezioni fatte hanno certamente contribuito a migliorare le condizioni dei detenuti.”

Il dott. Nicosia che si occupa da anni di carcere e giustizia, sopratutto dei diritti dei detenuti, lamenta la lungaggine burocratica, ma ringrazia, per la collaborazione, il commissario Dott. Romano e il supporto dato dal Magistrato di Sorveglianza di Trapani, la dott.ssa Chiara Vicini, da sempre garante e sostenitrice del processo di trattamento.

Nicosia aggiunge: “Adesso spero che volontari e operatori possano favorire la fruizione da parte dei detenuti al campo sportivo. Quando la politica interviene con determinazione i risultati arrivano sempre.”

Il Dott. Nicosia ringrazia l’onorevole Giuseppina Occhionero per l’impegno profuso a favore del miglioramento delle condizioni carcerarie, la partecipazione attiva e le convinzioni che li hanno condotti verso un comune obiettivo quale la restituzione di un presente dignitoso ai reclusi.

Oggi,più che mai,l’impegno tenace e coraggioso potrà scuotere le coscienze di quanti vivono in una dimensione avulsa da qualsiasi concretezza.