Caso Berlusconi: Maurizio Costanzo non crede alle accuse per il suo attentato

Maurizio Costanzo, l’attentato a Roma e quel ricordo su Berlusconi: “Quella sua telefonata”
Maurizio Costanzo non crede a una qualsiasi relazione tra Silvio Berlusconi e l’attentato che lo coinvolse nel 1993. Ogni volta che riemerge dal passato (negli anniversari o per uno scatto delle indagini) l’autobomba del 14 maggio 1993 in via Fauro, il conduttore è chiamato a dire la sua sul tema.
Silvio Berlusconi iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Firenze per l’attentato di via Fauro ai danni di Maurizio Costanzo. Una bomba che gira da pochi giorni, ma che in realtà era latente da tempo. In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano nel maggio del 2018, Costanzo ricordò quell’episodio quando, il 14 maggio del 1993, alle ore 21:45, un’autobomba a Roma, in via Fauro, per questione di secondi, non riuscì a stroncare le vite del giornalista e di sua moglie Maria De Filippi. Era il periodo delle stragi di mafia e Costanzo, con i suoi programmi, si era esposto in prima linea insieme a Michele Santoro nel condannare gli atti di stampo mafioso.

Gli è stato chiesto se credeva nelle parole di uno degli arrestati per le stragi, Giuseppe Graviano, il quale aveva parlato anche di un coinvolgimento di Berlusconi, Costanzo rispose: “Mai pensato che c’entrasse Berlusconi, anche se ne ho lette tante non lo credo. Lui quella sera mi telefonò a casa e mi disse: ‘Stai attento’. Mi venne naturale rispondergli: ‘Attento a cosa? Ormai è successo…’. Io ho letto tutto quel che è uscito, ma no, non ci credo”.

Quello fu anche il periodo della discesa in campo di Berlusconi insieme a Marcello Dell’Utri con la fondazione di Forza Italia, che Costanzo ricordò così: “Lui ci chiamò tutti ad Arcore, Ferrara, Mentana, Gianni Letta, Confalonieri, io… e Fede, forse, e ci disse che scendeva in campo. Io gli dissi a tu per tu che lo preferivo editore a politico: non ne avrei parlato male, ma non lo avrei mai votato. Per questo non ero ben visto. E sotterraneamente non so chi qualche piccola angheria me l’ha fatta.”

Infine, sull’esistenza di una possibile trattativa Stato-mafia, il presentatore televisivo dichiarò: “Non lo so. Mi sono posto spesso questa domanda. Non riesco a crederci molto. Non so rispondere anche perché non ho gli strumenti. Avendo avuto un attentato non sono andato a guardare troppo… Insomma, ho già dato”.

 

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