Trasfusione sbagliata: tranquilli, il Ministero insabbierà tutto

Ieri tutti i giornali hanno parlato del caso del decesso di una paziente per una trasfusione sbagliata. Ne hanno parlato tutti dal Corriere della Sera ai piccoli siti on line. Ma non si muore di trasfusione solo a Vimercate. Di recente ci sono stati altri casi in Italia di morti per trasfusione. Ma i casi che giungono alla cronaca sono solo quelli che non coinvolgono gli amici del Centro Nazionale Sangue (CNS) del Ministero. Infatti tempo fa abbiamo descritto il caso della morte di un povera donna dello Sry Lanka che è stato coperto dal Centro Regionale Sangue della Sicilia insieme al CNS.

Ma cosa è successo di preciso. Poco più di un anno fa, durante un intervento muore una paziente per una grave reazione trasfusionale.

Nel gennaio 2018 una paziente affetta da un grave tumore viene sottoposta ad intervento chirurgico nel Policlinico di Palermo. L’intervento era difficile e durante l’operazione perde sangue e deve essere trasfusa.

E’ richiesta una sacca di sangue e  personale di turno del Centro Trasfusionale le assegna il sangue. Ma non riconosce il gruppo della paziente che è molto raro e assegna una sacca di sangue sbagliato.

Il gruppo della paziente è 0 bombay, un gruppo comune della regione da cui proviene e ben conosciuto da tutti i centri trasfusionali perchè il mancata riconoscimento può portare a gravi conseguenze, come la morte. E infatti la paziente ha una grave reazione e muore.

I parenti dello Sri Lanka non capiscono cosa sia successo e attribuiscono la morte alla grave malattia della paziente.

L’Assessorato svolge l’indagine e dopo aver scoperto che i due responsabili sono contrattisti a tempo determinato, fa in maniera che vengano tutti e due assunti a tempo indeterminato. Uno di questi viene stabilizzato a tempo indeterminato in un laboratorio vicino al trasfusionale e gli viene assegnata la responsabilità di una rubrica sulle trasfusioni in un giornale di medicina (nella più classica delle tradizioni viene capovolta la verità, tipico atteggiamento del “Sistema Montante” che in questo ha fatto scuola).

L’assessorato e la direzione dell’ospedale dimenticano tutto. La notizia non arriva alla stampa ufficiale. Forse il responsabile era parente di un noto professore universitario? Così l’assessorato rafforza i propri rapporti di potere e di influenza?

Emerge un altro scandalo in Sicilia dopo quelli degli undici pazienti contagiati con il virus dell’epatite C a Sciacca e delle truffe ai finanziamenti europei (Caso RIMEDRI e Caso Promedical a Palermo).

Speriamo che a Vimercate gli ispettori facciano il loro dovere e non come in altri casi:

 

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