INQUINAMENTO PETROLCHIMICO DI SIRACUSA: PESANTE DENUNCIA DELL’ON. GENNUSO

La situazione è davvero insostenibile al polo petrolchimico di Siracusa – Il parlamentare regionale Gennuso: “Basta proclami e promesse. I Sindaci non tergiversino più e chiedano con forza garanzie a coloro che hanno devastato il territorio di Siracusa, Priolo, Melilli ed Augusta. ”

“Nell’indifferenza generale si continua pericolosamente a calpestare il diritto alla salute dei cittadini”. Ad affermarlo il deputato regionale Pippo Gennuso che scende in campo in merito alla situazione insostenibile venutasi a creare nell’area del polo industriale di Siracusa, il cosiddetto “quadrilatero della morte” compreso tra i Comuni di Siracusa, augusta, Priolo e Melilli. “Da tempo ho chiesto – sottolinea Gennuso – un intervento globale di bonifica del territorio. Un’area con sempre meno lavoratori e sempre più inquinata. Da oltre un ventennio non si è fatto altro che parlare di bonifica dell’area ma non c’è mai stato un solo intervento concreto definitivo”. Di analisi, promesse e inchieste da parte degli Organismi preposti per Gennuso ne sono state fatte abbastanza ma di azioni concrete in campo poche o niente. “ La gente continua ad ammalarsi e a morire di cancro. Evidentemente Sindaci, Parlamentari e quanti interessati non riescono a far pesare la loro voce per dire basta una volta per tutte a questo scempio. Il disastro ambientale e sotto gli occhi di tutti, i limiti di tolleranza sono stati superati con la qualità dell’aria respirata dai residenti a livelli estremamente elevati di inquinanti tossici. La dimostrazione è l’attuale insostenibile situazione di questi giorni con l’aria diventate irrespirabile e con i residenti costretti a tapparsi in casa. Episodi che si registrano ormai con frequenza giornaliera”.

Su questa situazione il parlamentare regionale chiama in causa i primi cittadini dei quattro comuni. “ Inutile – afferma Gennuso – stare a reiterare gli effetti negativi di tutto questo, i dati sono allarmanti. Per questo chiedo ancora una volta, innanzitutto ai Sindaci ad ergersi a veri sentinelle della salute e non tergiversare nella richiesta o meglio nell’applicazione da parte delle multinazionali di quelle norme indispensabili per bonificare le aree compromesse, ripristinando i siti inquinati. Non regge più la politica del clientelismo. Se non sono capaci di difendere il territorio, il loro territorio ed ergersi a paladini dei cittadini , si facciano da parte. Lo stesso dicasi per i parlamentari regionali e nazionali che non riescono a trovare soluzioni idonee in difesa del territorio e ottenere garanzie certe. Allo stesso tempo- conclude Gennuso – al Governo regionale e al Governo nazionale, attraverso i rispettivi Assessorati e Ministeri di competenza, ad attenzionare il problema con l’immediatezza che il caso richiede, e la messa in sicurezza definitiva dell’area”.