Il prof. Nicosia consiglia di imparare la lingua araba

Il prof. Antonello Nicosia, Direttore dell’Osservatorio Internazionale dei Diritti Umani, ritiene che ai soccorsi in mare si debba aggiungere il prezioso sostegno dei mediatori culturali, i quali, si auspica, parlino bene il francese e l’arabo. Essi potrebbero essere una risorsa essenziale nella comunicazione tempestiva. Fin da subito, attraverso il megafono, dovrebbero poter comunicare con i naufraghi nella loro lingua madre. È incomprensibile il fatto che in 20 anni non siamo ancora riusciti a formare adeguatamente gli operatori. Essenziale che tutti parlino almeno inglese e francese, invece dai video pubblicati sul web emergono scene indicibili. Gli operatori parlano in italiano causando confusione. Uomini e donne che si spostano all’interno delle piccole imbarcazioni provocando, spesso, il loro capovolgimento.

In attesa di conoscere la reale esistenza di professionisti, esperti in salvataggi in mare, conoscitori di lingue straniere e abili marinai, potremmo fornire un file preregistrato. Esso sarebbe un valido aiuto e supporto nei lavori di prima comprensione, attraverso il megafono, il quale amplificherebbe le avvertenze e le istruzioni per lo sbarco.

Ad oggi, dietro a tutto questo ingranaggio intricato, c’è stata solo tanta speculazione e parole vuote. Dal momento che nè la speculazione, nè gli sbarchi possono essere fermati e arginati, l’unica richiesta possibile che rivolgiamo ai vari Ministri è quella di provvedere, immediatamente, nel fornire risorse umane fondamentali al fine di poter evitare il ripetersi di simili tragedie umane.

Nicosia, confidando nella loro solerzia, ringrazia gli uomini della marina militare e della capitaneria di porto, i medici e i volontari che da anni intervengono per salvare vita umane, adempiendo egregiamente nel loro dovere.