I SERVIZI SEGRETI HANNO FATTO SCIOGLIERE PER MAFIA IL COMUNE DI SCICLI? C’ENTRA MONTANTE E LA GESTIONE DEI RIFIUTI?

Attenti a questi due nomi: foca 606 e foca 648. La circostanza che sto per ricordare era passata praticamente inosservata. Nel corso del processo “Operazione ECO” (per capirci quello che vide coinvolto e ampiamente assolto il sindaco di Scicli Franco Susino ) all’udienza del 18 marzo 2016 un teste della PG (carabinieri) ha fatto riferimento a delle conversazioni ambientali e telefoniche all’interno del Comune nel settembre 2013 e ha citato come in quello stesso periodo era stata rilevata una attività frenetica dei servizi segreti italiani sul Comune di Scicli. In particolare ha ricordato come almeno in due circostanze, con l’userid foca 606 e foca 648, personale dell’AISI (agenzia informazioni e sicurezza interna) aveva eseguito accessi alle banche dati con particolare riguardo alle posizioni di amministratori e funzionari del Comune di Scicli (tutti nell’ambito del settore ambiente ed ecologia). Siamo nel periodo compreso tra il 4 ed il 12 settembre, mentre al Comune si preparavano gli atti per l’adozione di una variante allo strumento urbanistico che avrebbe impedito in modo definitivo l’utilizzo della Cava di Truncafila come discarica (era stata già adottata nel 2012 – sotto la precedente amministrazione – una direttiva per la realizzazione in quella zona una sorta di impianto per l’ippoterapia). I servizi segreti italiani dunque fecero la comparsa nelle vicende che poi portarono alla formulazione delle accuse (poi rilevatesi infondate ) nei confronti del sindaco Susino ed al conseguente scioglimento per mafia del Comune. Un altro inquietante tassello di una vicenda paradossale e sempre più densa di misteri. Voglio ricordare che i servizi segreti sono un segmento importante del cosiddetto ‘sistema Montante’ e le indagini su quel sistema hanno messo in luce tutta una serie di rapporti e di intrecci tra l’imprenditore Montante e la sua corte, con gli uomini dei servizi segreti, anche sotto un profilo finanziario. Come vedete siamo sempre li: Truncafila, i servizi segreti, Lumia (l’amico politico di Montante), lo scioglimento del comune etc etc etc ….

La Commissione Antimafia dell’ARS dovrebbe convocare in audizione anche i vertici dell’AISI, per capire il motivo di questo loro interessamento sulle vicende del Comune di Scicli … . Il maresciallo dei Carabineri sentito al processo si è limitato a dire che sul punto l’AISI non ha dato spiegazioni, perchè si trattava di fatti rilevanti per la sicurezza nazionale (sic !).

Non è solo un semplice sospetto che dietro lo scioglimento per mafia di molti Comuni siciliani, per instaurare una sorta di ‘dittatura’ delle discariche, ci sono i Servizi Segreti Civili Nazionali. Essi sono stati allertati in più occasioni, presumibilmente, dalla lobby di Confindustria Sicilia che faceva capo ad Antonello Montante, l’ex paladino dell’antimafia, condannato il 10 maggio scorso a 14 anni di reclusione.

Troppi sono i silenzi, le reticenze, le complicità e le connivenze da parte di apparati deviati dello Stato, messi alla sbarra presso la Procura ed il Tribunale di Caltanissetta. Ricordiamo che c’è sotto processo l’ex capo dell’AISI, i servizi segreti civili nazionali, e già comandante di Stato Maggiore dei Carabinieri, il generale Arturo Esposito; anche il fratello di Esposito, attuale questore di Roma, è sotto inchiesta per delle soffiate a Montante. Così come sono sotto processo l’ex presidente del Senato, Renato Schifani, l’ex colonnello dei Carabinieri Giuseppe D’Agata, già direttore della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo. Mentre è già stato condannato l’ex colonnello della Guardia di Finanza, nonché ex responsabile della DIA nissena, Gianfranco Ardizzone, assieme all’ex questore Andrea Grassi. Ci sono inoltre l’attuale direttore, il suo vice ed un ex direttore, sempre dei servizi segreti civili nazionali, tutti quanti sotto inchiesta per spionaggio.
Insomma la ‘spy story’ di cui mi sono occupato nel mio libro ‘Il Sistema Montante’, si sta rivelando in tutta la sua agghiacciante

crudezza e crudeltà pseudo-giustizialista.
Non è un caso che tutti i sindaci ed i consigli comunali ribelli, allo strapotere illegale che riguarda la gestione dei rifiuti in Sicilia, siamo stati fatti fuori.
Non solo Racalmuto, ma anche Scicli, Augusta, Altavilla Milicia, e prima ancora Siculiana e Campobello di Licata ed altri comuni ancora, abbiamo subito tutti quanti la stessa sorte. Della serie: ‘CHI TOCCA I RIFIUTI MUORE!’.
Si può tranquillamente concludere che dietro la falsa antimafia di la ‘munnizza’ ci sono sempre stati i servizi segreti deviati, che hanno favorito ingenti traffici miliardari ed un devastante inquinamento ambientale. Grazie al ‘Sistema Montante’ ed ai servizi segreti deviati che l’hanno architettato e sorretto, sono stati commessi, da circa 20 anni a questa parte, dei colossali crimini, oltre che di natura ambientale, anche finanziari, ai danni di 5 milioni di Siciliani. Siciliani peraltro vessati dalle tasse sui rifiuti i cui importi sono il triplo della media nazionale. Sono stati inoltre mandati in default quasi tutti i comuni siciliani. Ciò, come è noto, è avvenuto attraverso lo smaltimento illegale delle circa 2 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti che si producono in Sicilia ogni anno. Questo disastro gestionale è caratterizzato da autorizzazioni illegittime per la creazione di mega bombe ecologiche private ed appalti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, affidati attraverso delle proroghe illegittime e/o gare truccate. C’è da aggiungere che l’inquietante vicinanza tra illustri esponenti dei servizi segreti deviati ed i gestori di alcune mega discariche private, ai quali è stata assicurata una speciale impunità, con tutta probabilità, ha contribuito ad alimentare ulteriori traffici di rifiuti speciali e pericolosi, smaltiti non sempre in maniera del tutto lecita. Si tratta in questo caso di milioni di tonnellate di sostanze altamente tossiche, inabissate nei mari siciliani e/o sotterrate dentro delle discariche diventate, seppure contra legem, una sorta di inaccessibili ed incontrollabili enclave militari. Al punto tale da trasformare la Sicilia in una grande pattumiera dove si continua a scaricare di tutto. Compresi, ovviamente, gli scarti di lavorazione provenienti dalle industrie più inquinanti d’Italia e, probabilmente, provenienti anche da paesi stranieri.

Chiunque in Sicilia si è opposto a questa occupazione ‘militare’, ad opera dei falsi professionisti dell’antimafia, capitanati ieri da Antonello Montante (oggi non sappiamo da chi…), finalizzata a fare prosperare queste terribili ecomafie, il cui giro d’affari è di qualche miliardo di euro all’anno, paradossalmente è stato accusato di mafia, grazie a pezzi dello Stato corrotti ed ai soliti servizi segreti deviati.