Il giornalista ‘sotto scorta’ Borrometi e l’ex presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta

AD UN GIORNALISTA E ‘PALADINO DELL’ANTIMAFIA’ UN PO’ DISTRATTO

DA PARTE DELL’ON. PIPPO GENNUSO

Ci sono fatti giudiziari che meritano l’attenzione ossessiva del signor Borrometi ed altri a cui lo stesso riserva «scientificamente» un assordante silenzio. Ma questa non è di certo una sorpresa, non lo è perlomeno per il sottoscritto, perché purtroppo ho toccato con mano un certo modo d’interpretare un mestiere, quello del giornalista, che viene quotidianamente calpestato da chi si arroga il diritto di utilizzarlo per fare da sponda a quel sistema di potere rappresentato dai cosiddetti “professionisti dell’antimafia”. Tra questi, e non lo scopriamo di certo oggi, possiamo annoverare l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, rinviato a giudizio perché, stando all’impianto accusatorio, si sarebbe macchiato di corruzione. Bene: il rinvio a giudizio di Rosario Crocetta è un fatto a cui oggi hanno dato visibilità tutti i quotidiani locali e regionali, una notizia che ha trovato spazio anche sulle pagine degli organi d’informazione nazionali. Ovunque, insomma, tranne sul blog del Nostro Borrometi, che evidentemente considera superfluo esprimersi sul tema, o peggio informare i suoi lettori su un fatto oggettivamente rilevante per l’opinione pubblica. Nessun accenno, neanche una “breve” nella sezione “ultime notizie”. Vi prego di constatarlo personalmente, cari amici. Niente di niente. E allora, pur rimanendo un garantista convinto, mi pare doveroso rivolgere qualche domanda al “giornalista” in questione:

perché?

Perché quando sono stato rinviato a giudizio per lo stesso reato mi hai riservato un trattamento diverso, persecutorio, giustizialista?

Perché ti sei assunto la responsabilità di giudicarmi prima che i fatti venissero giudicati?

Eppure ero e rimango un semplice deputato regionale, non di certo un ex presidente della Regione.

E allora sento la necessità di chiedertelo, caro «giornalista d’inchiesta»: quali sono i tuoi criteri di scelta rispetto a ciò che è notiziabile e ciò che non lo è?

Forse confondi uno strumento d’informazione con uno strumento di persecuzione?

E, infine, non mi resta che esplicitarti meglio il quesito: perché l’ex presidente della Regione non è degno della tua attenzione? Cosa temi? Di chi hai paura?