La premiata ditta Romano and Company

Secondo l’accusa, assume carattere corrispettivo, rispetto alla presunta vendita della propria funzione da parte di ORFANELLO, il ricevimento, da parte dello stesso, una volta sospeso dal servizio per ragioni legate ad altro procedimento penale, dell’ulteriore beneficio dell’assunzione “in nero”, a partire dal febbraio/marzo 2015, alle dipendenze di una società di Natale SCRIMA. E ciò, grazie ai buoni uffici di ROMANO.
In particolare, l’assunzione sarebbe avvenuta da parte della S.A.S. Detective Scrima di SCRIMA Natale & C., che, come emerge dal contenuto delle intercettazioni, è risultata occuparsi della sicurezza dei supermercati dello stesso ROMANO.
[…] A conferma del servizio di security prestato dall’ORFANELLO Ettore nei supermercati del ROMANO Massimo, in data 7.12.2015, veniva intercettata la conversazione nr. 83 delle ore 13.01, nel corso della quale D’AQUILA Francesco (dipendente della ditta S.A.S. Detective Scrima di SCRIMA natale & C.) informava l’ORFANELLO, che si trovava in un altro punto vendita, che c’era stata una rapina a mano armata in un punto vendita del ROMANO Massimo ma erano riusciti ad acciuffare il rapinatore, ricevendo il plauso del ROMANO, “abbiamo fatto un ottimo lavoro e quindi massimo romano era contento”.
L’ORFANELLO si mostrava compiaciuto e nel chiedere dettagli al D’AQUlLA utilizzava un linguaggio che incontestabilmente lo inquadrava in questo ambito lavorativo di security, chiedendo se c’erano i loro uomini, “la rapina qua? E c ‘erano dei nostri?”, e dicendo che avevano fatto bella figura catturando il malvivente, “abbiamo fatto la nostra bella figura, almeno chistu”.
[…] Le conversazioni telefoniche intrattenute dal Magg. ORFANELLO e teste riportate sono di un nitore contenutistico talmente elevato che qualsivoglia commento apparirebbe un artlficioso pleonasmo motivazionale. Infatti, risulta davvero sterile ogni ulteriore disquisizione in merito se si
considera:
a) l’impegno assunto da ROMANO a trovare un’occupazione lavorativa all’ORFANELLO all’interno della ditta SCRIMA e l’effettivo inserimento dell’ufficiale nell’organico della stessa, evinto, solo per esemplificare, dalla sua disponibilità a farsi il turno “dalle nove in poi” (“Dico così oggi, vuoi che giriamo insieme, vuoi che me li faccio io dalle nove in poi? Io ca sugnu”);
b) l’interessamento dl ORFANELLO per sapere se c’erano “i nostri” durante una rapina sventata in uno dei supermercati vigilati (“la rapina qua? E c’erano dei nostri?” […] “abbiamo fatto la nostra bella figura, almeno chistu”), ossia se c’era qualcuno della ditta SCRIMA di cui, evidentemente, ORFANELLO si sentiva di fare parte. […].

Dall’intraneità al “sistema Montante” vantaggi analoghi a quelli di ARDIZZONE ed ORFANELLO avrebbe tratto Mario SANFILIPPO, luogotenente della Guardia di finanza in servizio presso il comando provinciale di Caltanissetta.
Secondo l’accusa, infatti, in tale perverso meccanismo corruttivo si inscriverebbe l’assunzione di Calogera SANFILIPPO, sorella del luogotenente, presso la C.D.S. s.p.a., società riconducibile al citato ROMANO, nonché l’interessamento di quest’ultimo per la sistemazione lavorativa di Davide
SANFILIPPO, figlio del finanziere.
Segnatamente, in ordine alla posizione lavorativa di Calogera SANFILIPPO, deve osservarsi che la stessa è risultata assunta alle dipendenze della citata C.D.S. s.p.a. a partire dal 9 settembre 2008 (cfr. accertamenti alla banca dati INPS ed Agenzia delle Entrate, allegato n. 426 alla C.N.R. n. 1092/2017, cit.).
Deduce, a tal proposito, l’accusa che l’esistenza di tale rapporto di lavoro, ignorata da quasi tutti i finanzieri al momento dell’esecuzione, nel 2011, della verifica fiscale (pilotata) presso la medesima C.D.S. s.p.a., era stata volutamente tenuta riservata dal Lgt. SANFILIPPO, in modo da potere, nascostamente, agevolare il suo titolare, Massimo ROMANO, nell’esercizio della funzione pubblica esercitata.
Ecco, in particolare, il contenuto delle dichiarazioni rese, sul punto, dai militari escussi, da cui risulta che soltanto Paolo MESSINA era a conoscenza di tale circostanza già al momento del compimento della verifica fiscale in questione: […].
In effetti, ritiene questo giudice che l’organo dell’accusa colga nel segno, in quanto, come vedremo, la verifica fiscale eseguita dal nucleo P.T., retto dal Magg. ORFANELLO, presso tale società si tradusse in un’autentica pantomima, alla quale, in palese violazione dell’obbligo di astensione imposto dal principio di imparzialità della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.), partecipò, quale
attore protagonista, proprio il citato SANFILIPPO.
La disamina della posizione del luogotenente, da cui non può prescindersi in quanto quest’ultimo è, nell’ipotesi associativa di cui al capo a), concorrente di MONTANTE (mentre, in ordine all’accusa di corruzione, concorre con Massimo ROMANO), si arricchisce del capitolo relativo all’assunzione del figlio, Davide, nel 2016, presso uno studio commercialistico, assunzione che deve considerarsi
avvenuta all’interno del “sistema MONTANTE” (sia pure, come vedremo, senza la diretta intercessione dell’imprenditore di Serradifalco).
Dalle intercettazioni emerge, infatti, non soltanto che già nel 2014 ROMANO si era interessato per cercare un’occupazione al giovane, ma anche che, nel 2016, l’assunzione di quest’ultimo ad opera di un fedelissimo di ROMANO, Carmelo CARBONE (amministratore unico di una delle sue società e suo commercialista di riferimento; cfr. C.N.R. n. 1092/2017, p. 980), era stata condizionata, dal punto di vista temporale, dalla concomitante pendenza dell’indagine sul conto di MONTANTE.
In particolare, in data 31 marzo 2016, quando ancora il figlio di SANFILIPPO era in attesa di essere assunto presso lo studio commercialistico di Carmelo CARBONE, veniva intercettato un dialogo, svoltosi nella vettura in uso al militare (da poco in quiescenza), tra lo stesso e la moglie, Calogera TRICOLI (amb. progr. n. 1534 del 31 marzo 2016, condotta nella vettura in uso a Mario SANFILIPPO; cfr. C.N.R. n. 1092/2017, cit., p. 974).
Nel corso della conversazione, Mario SANFILIPPO spiegava alla moglie che il ritardo nell’assunzione del figlio, già promessa dal commercialista Carmelo CARBONE, non era imputabile alla inaffidabilità di quest’ultimo come dalla donna erroneamente ritenuto, ma dal concomitante svolgimento delle indagini su MONTANTE, con l’esecuzione di accertamenti sulle verifiche fiscali eseguite dal nucleo P.T. al quale il militare era appartenuto.
Ciò, evidentemente, sulla base del presupposto implicito che CARBONE fosse un soggetto riconducibile a ROMANO, e quest’ultimo a MONTANTE, dovendosene dunque ricavare che l’assunzione del figlio di SANFILIPPO non poteva considerarsi avulsa dal contesto montantiano.
[…] Poco tempo dopo, in ogni caso, l’assunzione andava in porto.
Infatti, dopo il garbato sollecito, l’11 aprile 2016, di SANFILIPPO a CARBONE per la sistemazione lavorativa del giovane (sms delle ore 11.03, di cui al progr. n. 95; cfr. C.N.R. n. 1092/2017, cit. p. 1240: “Carmelo, scusa se ti disturbo ma ho Davide che mi marca stretto perché è a casa senza fare niente tvb”) e il successivo incontro tra il militare e il commercialista del 9 maggio 2016 (ricavato in via deduttiva dall’appuntamento tra loro concordato mediante messaggistica telefonica intercettata, ibidem), lo stesso 9 maggio, mediante un ulteriore messaggio inviato dal primo al secondo, se ne evinceva che Davide SANFILIPPO aveva accettato l’offerta di lavoro che evidentemente gli era stata fatta (“Carmelo ciao, ho provato a telefonare due volte ma forse avevi il
telefono da parte o eri impegnato. Ti faccio sapere che Davide ha accolto con piacere!..”, di cui al progr. n. 274; cfr. C.N.R. n. 1092/2017, cit., p. 1241).
La telefonata immediatamente seguente, intercorsa tra SANFILIPPO e CARBONE, confermava l’esattezza della ricostruzione, in quanto il finanziere (in quiescenza) raccontava al commercialista dell’entusiasmo del proprio figlio per l’opportunità di lavoro che gli era stata offerta, e il predetto commercialista comunicava all’interlocutore l’orario di inizio dell’attività lavorativa, prevista per
il lunedì successivo (cfr. progr. n. 275 delle ore 13.26 dell’11 maggio 2016, di cui alla C.N.R. n. 1092/2017, cit., da p. 1241; vd. anche all. n. 428 della medesima fonte): […].
In effetti, le intercettazioni, eseguite il lunedì seguente sulla vettura in quel momento utilizzata da Davide SANFILIPPO (cfr. conv. progr. n. 2386 del 16 maggio 2016, di cui alla C.N.R. n. 1092/2017, cit., da p. 1243, nonché all. n. 429 alla medesima fonte), consentivano di confermare che l’assunzione era andata in porto, come si arguisce dalla narrazione del primo giorno di lavoro
fatta dal giovane, prima alla madre, Calogera TRICOLI, sentita telefonicamente (“ho finito ora, sono uscito, sono in macchina, sto tornando e ci rivado domani mattina perché pomeriggio Gabriella non c’è e gli altri sono impegnati a fare altre cose…”), poi alla sorella, la quale, ad un certo punto dell’itinerario, era entrata in macchina (”E…per ora niente…mi stanno insegnando un po’ di
cose…come fare i bilanci…”).
D’altra parte, l’apparecchio GPS installato a bordo della vettura dimostrava che il giovane SANFILIPPO, quella mattinata, aveva percorso il tragitto da Sommatino, ove insisteva la sua abitazione, a Caltanissetta, nel luogo di ubicazione dello studio commercialistico di CARBONE, e viceversa, in orari perfettamente compatibili con il turno di lavoro (C.N.R. n. 1092/2017, cit., da
p. 1243).
Nessun dubbio, dunque, può sussistere in ordine alla effettiva assunzione del giovane SANFILIPPO da parte di Carmelo CARBONE, persona fedelissima di ROMANO.
A ciò occorre aggiungere che, nel 2014, come già anticipato, quest’ultimo aveva personalmente cominciato ad occuparsi della possibile sistemazione lavorativa del figlio del luogotenente, ciò che è possibile ricavare dalla sequenza delle conversazioni intercettate in quel periodo e puntualmente
ripercorse nella C.N.R. n. 1092/2017 (da p. 1246), più volte citata: […].
Tale appendice storica sul pregresso interessamento di ROMANO per la sistemazione del figlio di SANFILIPPO, qui collocata in posizione caudale rispetto alla trattazione della successiva assunzione del giovane presso CARBONE, non deve trarre in inganno, suggerendo una lettura reciprocamente segregata degli avvenimenti.
L’anacronia espositiva, infatti, con inversione dell’ordine storico dei fatti (prima l’assunzione del 2016, poi l’interessamento per l’assunzione del 2014), non intende significare alcuna frattura storica delle vicende ricostruite, in quanto esse, in realtà, sono avvinte tra loro da un unico tessuto connettivo, costituito dalla comune sussunzione nel “sistema MONTANTE”, come provato dalla conversazione, sopra riportata, per cui l’esecuzione dei controlli sulle verifiche fiscali, nell’ambito dell’indagine sull’imprenditore di Serradifalco, stava rallentando la concretizzazione dell’assunzione del giovane.

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