Il capo dei servizi segreti, un caro amico

Secondo l’assunto dell’accusa, l’attività di investigazione, apparentemente impermeabilizzata, condotta dagli inquirenti nel presente procedimento, si rivelava particolarmente impervia a causa del trasudamento di notizie segrete che, in maniera inizialmente inspiegabile, riuscivano a raggiungere i diretti interessati. Intorno a MONTANTE, infatti, che nel tempo aveva tessuto solide alleanze con esponenti delle diverse forze di polizia e persino con i vertici dei servizi segreti, si sarebbe eretta – così ha sostenuto l’organo requirente – una barricata di protezione, che gli avrebbe permesso di essere allertato, tempestivamente, dell’esistenza dell’indagine e della tipologia di attività investigativa svolta (essenzialmente, mediante il ricorso alle intercettazioni).
Al fine di munirsi delle giuste coordinate conoscitive per decodificare l’intricata vicenda delle plurime rivelazioni del segreto d’ufficio, appare opportuno soffermarsi sugli addentellati di cui godeva MONTANTE anche all’interno dell’A.I.S.I.

Antonio Calogero MONTANTE era legato da ottimi rapporti di natura personale al Gen. Arturo ESPOSITO, dapprima capo di Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri e, dal giugno 2012 al 2016, direttore dell’A.I.S.I.
La spiccata vicinanza di MONTANTE ad ESPOSITO emerge sia dalle dichiarazioni di Marco VENTURI (cfr. verbale di assunzione di informazioni del 12 novembre 2015) sia dalle annotazioni contenute nel famoso file excel, nel quale risultano registrati, dal 2007 al 2015, diversi appuntamenti tra l’imprenditore di Serradifalco e il generale, tra i quali anche quattro incontri di commensalità: […]
Il rapporto tra MONTANTE ed ESPOSITO si pone in linea di continuità con quello intrecciato dal primo con il predecessore di ESPOSITO, il Prefetto Giorgio PICCIRILLO, già vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri dal gennaio del 2008 e, a partire dal 15 giugno 2008 (e sino al momento in cui è stato, appunto, nominato ESPOSITO), direttore dell’A.I.S.I. Anche in tal caso è sufficiente scorrere rapidamente le risultanze del file excel per trarne il relativo convincimento: […].
Ad ulteriore conferma della natura dei rapporti esistenti tra il Gen. ESPOSITO e MONTANTE, è sufficiente ripercorre l’ordinanza cautelare (da p. 1904), nella parte in cui, incrociando le annotazioni contenute nel file excel del predetto MONTANTE con i dati che emergono dagli accertamenti documentali, si ricostruiscono alcune raccomandazioni ricevute dall’imprenditore ad opera parte dell’alto ufficiale.
Giova precisare che, come nei precedenti richiami dell’ordinanza cautelare, anche in questo caso l’utilizzazione di tale provvedimento, intervallato dalle considerazioni di questo giudice, è teso alla valorizzazione, in un’ottica di speditezza redazionale, della parte meramente compilativa degli elementi di prova raccolti, senza alcuna passiva adesione alle osservazioni critico-argomentative in essa eventualmente contenute:
Emerge, altresì – sempre dal contenuto del file excel di cui trattasi – come la natura dei rapporti esistenti tra il MONTANTE ed il Generale ESPOSITO non si siano arrestati ad un mero livello istituzionale, ma si siano spinti ben oltre, come sarà peraltro chiaro dall’insieme delle acquisizioni procedimentali di cui si darà conto nel prosieguo. Ed invero, nella cartella “CURRIC. PER SEN” del predetto file (al cui interno, come si è già detto, il MONTANTE ha annotato, almeno per parte degli appunti ivi contenuti, i soggetti che a lui si sono rivolti per ottenere “raccomandazioni”), è dato rintracciare il seguente appunto: ESPOSITO ARTURO: GIANFRANCO MELARAGNI
Tale annotazione trova una perfetta corrispondenza con le altre contenute nella cartella “TUTTI” di cui si è dato poc’anzi conto ed in specie quelle segnate alle date del 6 e 7 marzo 2013: […]. In altre parole, incrociando i dati di cui si dispone, è possibile concludere che, verosimilmente in occasione dell’incontro avuto il 6 marzo 2013, il Generale ESPOSITO avesse “segnalato” al MONTANTE il nominativo del dott. Gianfranco MELARAGNI ed il giorno dopo il MONTANTE aveva poi incontrato lo stesso MELARAGNI all’Hotel Bernini.
Si tratta di un primo elemento da tenere in debita considerazione alla luce di ciò che si verrà dicendo, poiché consente di illuminare gli accadimenti che si sono succeduti a partire dal febbraio del 2015 e di porre un primo fondamentale tassello in grado di dimostrare come l’ESPOSITO sia soggetto che è parte integrante del circuito relazionale del MONTANTE nella cui orbita è stato attratto attraverso l’usuale schema comportamentale di quest’ultimo e cioè Pelargizione di favori da portare poi all’incasso alla prima occasione utile.
Per completezza va altresì rilevato che il MELARAGNI di cui si è parlato si identifica, con ragionevole certezza, in Gianfranco MELARAGNI già Dirigente Superiore della Polizia di Stato oggi in quiescenza.
Il MELARAGNI risulta aver percepito redditi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 2011, il che sta a testimoniare che, nel momento in cui era avvenuto l’incontro col MONTANTE caldeggiato dal Generale Esposito, apparteneva ai Servizi di informazione e sicurezza.
Il MELARAGNI, poi, dal 1.1.2014, veniva nominato Capo di Gabinetto del Sindaco di Latina, ruolo che ricopriva fino al 19.6.2015.
Si accertava, altresì, che la di lui moglie, Nadia ABBONDANZA risulta aver lavorato dal 01.08.1978 in poi per Ente Automobile Club di Roma, Ente INPDAP gestione autonoma ex ENPDEP, Ministero dell’Interno Dip. Affari Interni E.
Inoltre dal 2010 al 2014 risulta avere percepito redditi anche dal Senato della Repubblica.
Il figlio del MELARAGNI, Francesco, risulta prestare la propria attività lavorativa presso la Guardia di Finanza a partire dal 01.01.2011 e, nel 2013, aveva il grado di Tenente (cfr. a tal proposito annotazione nota nr. 994 bis/2017 cat. II Mob. SCO- 3° Gruppo del 18 04.201 7 xxx).
MONTANTE, inoltre, conosceva altri appartenenti ai servizi, posto che il file excel mostra l’esistenza di rapporti intrecciati dallo stesso con Mario BLASCO, già dirigente della Polizia di Stato ed attualmente in servizio alla presidenza del Consiglio dei Ministri (A.I.S.I.), rapporti che sembrano monetizzati dal funzionario pubblico mediante richieste di raccomandazioni:

Si è già accennato che il 10 giugno 2015 il MONTANTE si recava presso la sede dell’A.I.S.I. ove, stando alle annotazione del file excel, incontrava, oltre al Generale ESPOSITO, anche “Blasco”.
Tale soggetto si identifica in Mario BLASCO, già Dirigente della Polizia di Stato ed attualmente in servizio, appunto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Orbene, sempre dalle annotazioni del file excel è possibile ricavare, innanzitutto, l’esistenza di consolidati rapporti tra il MONTANTE ed il BLASCO.
[…] Ciò che più rileva, tuttavia, in questa sede è che anche i rapporti con il BLASCO – stando pur sempre alle annotazioni del file excel – sembrano essere stati connotati da richieste di “raccomandazioni” avanzate da quest’ultimo al MONTANTE.
Ed invero, all’interno della cartella denominata “CURRlC. PER SEN” è dato rintracciare la seguente annotazione: BLASCO (AMICA) GENTILE NATALIA (VT) + CONCETTA FUCCINATI ROMA – E-MAlL 21/03/2012.
Tale appunto trova una corrispondenza in quelli contenuti nella cartella denominata “TUTTI” (poc’anzi riportati) ove, come si sarà senz’altro potuto notare, il MONTANTE ha annotato, alla data del 21.3.2012 la verosimile ricezione di una e-mail da parte di GENTILE Natalia, indicata come “amica di Blasco”, nonché, alla data del 21.2.2013, un pranzo avuto con lo stesso BLASCO nel corso del quale gli sarebbe stato consegnato il “curriculum” di Concetta “FUCCINATI”.

Alla luce di quanto ricostruito, dunque, è possibile affermare che MONTANTE godesse di diverse entrature all’interno dei servizi segreti, i cui vertici, in diverse occasioni, gli avevano avanzato richieste di favori, gettando così le premesse per la potenziale costituzione di un rapporto sinallagmatico.
Se tale è, nella prospettiva inquirente, il prodromo degli eventi, occorre verificare se la edificazione, da parte di MONTANTE, di un sapiente sistema di potere, fondato su una sorta di “soccorso” a base mutualistica, gli sia effettivamente valso ad eludere, anche in parte, le investigazioni o, comunque, a ricevere informazioni riservate sull’evoluzione delle stesse.

 

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