Basso: “Tutto molto cinematografico”

Enzo Basso, direttore ed editore del settimanale Centonove:

BASSO: Ogni giornalista all’interno di alcune strutture ha le sue fonti. I veterinari, per quel tipo di mondo, sono le antenne sul territorio… ho parlato con più soggetti: non c’è nessuno in quella zona che si aspettasse una cosa del genere… Perché mi sono incuriosito? Perché nel momento in cui mi ha chiamato, il collega Viviano mi ha detto: «Sai, i soggetti che sono indagati, loro stessi si chiedevano “chi è stato?”» di qui il famoso titolo di Centonove.
Le fonti istituzionali che sono state da noi sentite erano, come dire, molto in linea con la versione che è stata data. Fuori verbale, tutti in qualche modo ponevano dei quesiti e c’era molta perplessità. Questa cosa l’ho avvertita per mesi e mesi… Ricordo che un giorno mi chiamò l’attuale assessore regionale Bernardette Grasso perché voleva sapere se io avevo intenzione di scrivere un articolo su una battuta infelice da parte del governatore Musumeci, allora presidente della Commissione antimafia dell’Ars, che aveva detto: “Poi tutti questi attentati, tutti sappiamo come vanno…”.  Era quello che più di venti sindaci avevano in qualche modo riferito sommessamente a Musumeci su quelle che erano le perplessità che su quel territorio … Musumeci andò, credo, a Sant’Agata e in presenza di molti sindaci, nel momento in cui parlò di questi attentati che destavano qualche perplessità, è scoppiato un lungo applauso.
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BASSO: Nella mia attività di giornalista mi arrivavano… echi di fortissimi scontri dentro il commissariato di Sant’Agata di Militello e una sorta di scontro anche politico perché questo commissariato si era trasformato in una sezione staccata del PD.
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BASSO: Io non ho nessuna intenzione di screditare Antoci. Se posso dire una mia personalissima ipotesi sono convinto che Antoci sia totalmente in buona fede. È un meccanismo altro che ha pensato probabilmente tutto questo… Il rapporto è tra Montante e Lumia. Antoci è una pedina.
FAVA, Presidente della Commissione: Di chi in questo caso?
BASSO: Certamente di Lumia. Questa è una mia idea. Loro stavano facendo un investimento su Antoci… ben strutturato. Di solito si tende a creare una storia, si crea una bellissima storia e poi la si butta sul mercato. Io spero che sia vero l’attentato, che sia opera di manigoldi, ma così come strutturato tende a lasciare sempre un alone di inquietudine… queste figure che spariscono nel bosco di notte, un funzionario di polizia che volontariamente, senza essere in servizio, parte per andare a Cesarò… c’è qualche cosa che ha a che fare con la cinematografia… Se queste cose si dovesse scoprire che siano state decise a tavolino, credo sarebbe un fatto di una gravita assoluta…”.

 

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