Don ciotti a Castelvetrano e quelle domande senza risposta

https://m.tp24.it/2020/02/05/antimafia/ciotti-castelvetrano-quelle-domande-senza-risposta/144958

“… … Don Ciotti, infatti, non risponde nemmeno a *Sigfrido Ranucci di Report*, che gli aveva chiesto un’intervista per offrirgli la possibilità di spiegare i silenzi su Antonello Montante ed Ivan Lo Bello, paladini della finta rivoluzione di Confindustria siciliana contro la mafia.

Nel 2016, invece, i giornalisti di Meridionews gli avevano chiesto quale fosse la posizione di libera dopo le accuse a Montante e lui si era augurato che *“Antonello” potesse “dimostrare la verità”*. E che bisognava essere molto attenti “_perché… un pochettino… lo vedo anche nei riguardi di Libera che ci sono delle semplificazioni, dei giudizi, del fango che arriva… una manipolazione della verità…_”

Al riguardo, *Attilio Bolzoni*, che si occupa di mafia dagli inizi degli anni Settanta, scrive nel suo libro “Il padrino dell’antimafia”:

“_Possibile? Ma che c’entra uno come don Luigi con uno come Montante? E’ davvero con quel modello di antimafia, dopo tanti e tanti anni di grandi battaglie civili, che Libera può dialogare? Che c’entra la nobile storia di Libera con quegli incroci e quei kit con le Camere di Commercio di Lo Bello?_”.

E ancora:

“_Perché quell’antimafia grida nelle piazze e poi si struscia nei palazzi? Perché non accetta mai la seppur minima critica, trasformandola odiosamente in macchina del fango? Perché negli ultimi anni ha perso il suo ruolo di avanguardia?_”.

Da anni, don Ciotti invoca “un’informazione che scavi dentro”. A patto che però non scavi dentro Libera.

Se no è fango.”