IL GIORNALISTA CAUSARANO SULLO SCIOGLIMENTO PILOTATO DI SCICLI, L’ANTIMAFIA REGIONALE, ‘IL SISTEMA MONTANTE’, IL BUSINESS DEI RIFIUTI…

Si torna a parlare del caso Scicli, dell’ingiusto scioglimento per mafia del 2015, delle strette correlazioni tra tale scioglimento, ‘Il sistema Montante’, la gestione dei rifiuti e delle interferenze dei servizi segreti. E non è un caso che se ne riparli. Infatti mercoledì 26 febbraio, dopo le audizioni dell’ex sindaco di Scicli, Francesco Susino e di quello attuale, verrà sentito anche, dalla Commissione Antimafia Regionale, presieduta da Claudio Fava, il giornalista Paolo Borrometi, il cavaliere della Repubblica, Paolo Borrometi, strenuo fan di quell’ingiusto scioglimento per mafia.
Intanto si registra un ulteriore intervento del giornalista Marco Causarano che, in questi giorni, aveva già stigmatizzato, quale voce critica dell’intera comunità di Scicli, il maldestro intervento di un consigliere comunale che nel corso di una riunione ufficiale, forse inconsciamente, non si è reso conto di aver parlato delle manovre politiche e delle successive trame ‘eversive’ di cui è stato involontario protagonista, per scongiurare quello scioglimento causato da uomini appartenenti a settori deviati delli Stato.
Come dire, ‘l’assassino si reca sempre sul luogo del delitto’.
Adesso il giornalista Causarano, che all’epoca dello scioglimento di Scicli era consigliere comunale e sosteneva l’ex sindaco Susino, è tornato sull’argomento…

“Sono solito utilizzare il termine “lutto” per la perdita di un parente o un amico, ma mai mi sognerei di utilizzarlo per una vicenda politica (per quanto grave possa considerarsi). Tuttavia considero uno scivolone occasionale il comunicato stampa di Danilo Demaio sullo scioglimento per mafia, poiché conosco personalmente il Presidente del Consiglio Comunale che, certamente, non può essere definito persona superficiale. Nel caso di specie, poi, Danilo ha conosciuto a fondo la pagina politica in questione, non foss’altro perché sua madre era assessore in due giunte Susino, a far data dal 2012 e fino al ricorso in Consiglio di Stato insieme a tutti noi! Una cosa però, va detta con chiarezza in questo momento in cui troppa confusione si sta tornando fare attorno a quella stessa pagina politica. La questione non torna oggi d’interesse perché bisogna riabilitare qualcuno o accertare responsabilità. A quello ci pensano i Tribunali e, come si è detto da più parti, proprio in quella sede si è accettato che l’azione politica di Franco Susino non ha subito condizionamenti. No, qui’ c’è nuovamente in ballo il destino di una città. La questione torna di attualità perché è stato il Presidente della Commissione Regionale antimafia (mica uno qualunque) a porre lo scioglimento di Scicli in correlazione con la più ampia questione rifiuti nell’ambito del cd “Sistema Montante “. In sede di Commissione antimafia sono stati uditi il Comitato Salute ed Ambiente e lo stesso Franco Susino. Ecco, perché, alla luce di questo è giusto porsi le domande che si sono volute porre con l’ordine del giorno (poi bocciato!) dell’altra sera in consiglio comunale: veramente il pericolo per la città è scampato? Veramente i gruppi di interesse che si sono mossi attorno a quello scioglimento sono ormai domi? Veramente è stato escluso il rischio di nuove discariche dal comprensorio di Scicli? Ecco, per rispondere a queste ed altre domande bisogna continuare a parlare dello scioglimento e portare gli atti che abbiamo dinanzi alle autorità competenti. Altro che elaborazione del lutto o “volemose bene”. Qui nessuno deve abbasserare la guardia, altrimenti il disegno che è cominciato qualche anno fa rischia di compiersi!”