UN VIRUS PEGGIORE DI QUELLO CINESE

Altro che Coronavirus, altro che infezione che arriva dalla Cina!

C’è un virus, un’infezione della quale la vita politica e sociale del nostro Paese pare non riesca mai a completamente liberarsi.

E’ il virus di una malattia che toglie o rovina il senso della rilevanza politica, sociale, economica dei problemi, imponendo al corpo della nostra Nazione una specie di fibrillazione, di tendenza alle altalene che incide pericolosamente su tutto ciò che nella vita civile ha bisogno di stabilità e di costanza.

Semmai il Coronavirus, del resto lo avevamo ripetutamente notato, è stato l’occasione, lo strumento di questa rilevazione.

Sono bastati due giorni di “prove del virus cinese” per far scomparire dall’agenda mentale degli Italiani problemi come quello della prescrizione e della sua sciagurata nuova applicazione che “consegna” l’Italia al Partito dei Magistrati estremisti.

E sono bastati un paio di giorni perchè qualcuno si accorgesse che il Coronavirus, che per fortuna nostra e del Mondo si è mostrato finora meno “espansivo”  del previsto e, soprattutto, meno mortifero, ha fatto e sta facendo danni diretti sui nostri concittadini, sulla salute e la via sociale, che non rappresenta nemmeno una piccola parte dei danni all’economia ed alle pubbliche e private finanze che stanno producendo provvedimenti e situazioni di rimbalzo nella vita del Paese ed in particolare di certe zone considerate più esposte all’infezione.

 

 

Mancanza di dovuta attenzione che si alterna ad esagerate fobie, ad ondate di panico.

Tutto ciò è la dimostrazione che la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini (quelli che in qualche modo e misura vi partecipano) obbedisce ad incomprensibili finalità che non sono quelle della soluzione e da far fronte ai problemi veri in sé considerati, ma di corrispondere, assecondare e sfruttare moti ed impressioni della pubblica opinione e neppure quella meglio informata ed attenta.

Questa è la debolezza del nostro Paese.

Una debolezza che il sistema politico e la qualità della classe politica, l’obbedienza a chi sa chi della stampa e degli altri mezzi di informazione, contribuiscono in modo determinante ad assecondare e rendere rovinosi.

 

 

E’ pessimismo? Magari così fosse.

Ma andate a ridare un’occhiata alle prime (e non solo alle prime) pagine di giornali di non più di una settimana o dieci giorni fa. Osservate il tono e gli effetti della selezione delle notizie. E pensateci sopra anche solo un po’.

Purtroppo, mi darete ragione.

 

ilcircolaccio