Quella ” politica” dell’odio e dell’aggressione che non è politica e uccide la vera democrazia

Così, con odio e aggressioni mediatiche, sono stati influenzati attraverso la rete i risultati di numerose elezioni italiane . A spiegarlo è una ricerca di Amnesty International,
Il Barometro dell’odio che nasconde i limiti di chi vuole il potere puntando sulla distruzione dell’avversario

La destra-centro con la stupida arma del razzismo e la sinistra-centro con la solita storia che gli altri o sono mafiosi o sono corrotti e loro tutti onesti e lindi Poi, ci sono i populisti che hanno cavalcato l’arma della rabbia sociale senza controllo

QUANDO TUTTO E’ SPORCO , NERO  E MAFIOSO SE PARLI DELL’AVVERSARIO E TUTTO E’ PULITO SE PARLI DEL TUO GRUPPO

La grande responsabilità delle attuali “classi dirigenti” di seminare un concetto sbagliato della politica ai giovani

L’ignoranza genera paura e la paura genera odio. E l’odio non risolve i problemi, li acutizza, ne crea di altri e porta solo a un malessere sociale ampliato e amplificato dalle tensioni.

Bisogna aumentare la conoscenza. È necessario accrescere le capacità di comprendere, ampliare la visione e la cultura delle persone, non solo andando a toccare la scuola (per la quale servirebbe una dissertazione vastissima, impossibile da toccare in poche righe), ma anche promuovendo le attività culturali, la lettura, la capacità di aprirsi a nuove esperienze degli adulti.Studiare la storia è fondamentale

 Era così

La destra era composta da uomini e donne il cui scopo era salvaguardare il proprio benessere, ampliando la propria rete di affari, nascosti dietro all’idea che in uno stato dove l’economia viene spinta al massimo, tutti stanno meglio.
La sinistra invece comprendeva persone i cui valori, portati all’estremo, miravano a eliminare la proprietà privata in nome di una collettività delle risorse che avrebbe eliminato le disuguaglianze sociali, non solo elevando i meno fortunati, ma soprattutto “sottraendo” ai privilegiati. Con tutte le ovvie derive giovanili e non, tipiche degli estremismi.

E’ una semplificazione ovviamente, che però rispecchiava la distribuzione dei votanti: i “ricchi” a destra, i “poveri” a sinistra (tralasciando le ipocrisie e le debite eccezioni). In Italia ha sempre giocato la parte del leone l’elettorato cattolico, che però aveva al suo interno la stessa differenziazione tra destra e sinistra e che riusciva a moderare le azioni politiche . La moderazione può non piacere ma la politica è anche equilibrio

QUANTO SI SPENDE PER SPARGERE ODIO.

Francesco Malatesta e Daniele D’Angeli sono due sviluppatori software che insieme hanno creato e reso disponibile in rete uno strumento per capire, in modo semplice, come vengono spesi i soldi dei vari politici, partiti e organizzazioni affini, nella pubblicità su Facebook. I due programmatori hanno raccolto i dati grezzi da Facebook e poi li hanno aggregati e resi fruibili attraverso dei report, da cui è possibile rilevare quanto i singoli politici, specialmente, abbiano speso per i loro singoli post e anche su quali regioni e fasce d’età abbiano puntato maggiormente.Milioni di Euro in post per aggredire e mai per proporre soluzioni

IL RAPPORTO TRA L’ODIO E IL CONSENSO ELETTORALE. UNA RICERCA DI AMNESTY INTERNATIONAL DICE CHE I POLITICI INVESTONO SUI SOCIAL PER ALIMENTARE LA PROPAGANDA DELL’ODIO. DAL CENTRO DESTRA A L CENTRO SINISTRA PASSANDO PER I POPULISTI TUTTI GIOCANO CON GLI ALGORITMI  DI FACE BOOK PER SEMINARE RABBIA E ODIO       

   

Contro la politica dell’odio l’indignazione non basta

Le parole d’odio fonte di violenza e di discriminazione

NORMARE, PROMUOVERE I DIRITTI E SENSIBILIZZARE

I risultati della Mappa dell’Intolleranza 4.0 offrono numerosi spunti di riflessione utili al giurista e al costituzionalista.

Il primo dato che emerge è l’aumento esponenziale dei tweet xenofobi e razzisti, che sembra direttamente connesso all’attenzione posta dal dibattito politico e pubblico sulle problematiche legate all’immigrazione verso l’Europa. Poi c’è la mafia, argomento molto caro all’antimafia di sinistra che, come argomento ha preferito generare sospetto e delegittimazione degli altri.  Ciò è dimostrato dalla chiara correlazione tra il linguaggio d’odio utilizzato dai politici attuali  e i loro seguaci ,durante le elezioni  con l’incremento degli attacchi contro i migranti e gli stranieri sul web e i sui social network.

La sede del dibattito pubblico sembra oggi “spostarsi” dalle assemblee elettive, o dai circoli di partito, alle pagine e ai profili social dei politici, determinando l’inasprimento della discussione e scatenando insulti, razzismo e xenofobia.Basta poco per demolire mediaticamente l’avversario

Ciò genera non poche conseguenze che hanno un rilievo dal punto di vista giuridico e sociale.Non ci si meraviglio poi, sei giovani vivono la politica e tutto quello che ci gira attorno solo come scontro e odio