INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU BANCA NUOVA, LA BANCA DEI SERVIZI SEGRETI E NON SOLO…
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU BANCA NUOVA, LA BANCA DEI SERVIZI SEGRETI E NON SOLO…
Atto n. 4-03018
Pubblicato il 4 marzo 2020, nella seduta n. 198
LANNUTTI , PESCO , DI NICOLA , MORRA , BOTTO , NOCERINO , CAMPAGNA , ABATE , CASTELLONE , PELLEGRINI Marco , PIRRO , PRESUTTO , CROATTI , PUGLIA , ANGRISANI , MANTERO , LOMUTI , AUDDINO , GUIDOLIN , MATRISCIANO , ROMAGNOLI , ACCOTO , MANTOVANI , FENU , PAVANELLI , PARAGONE , SANTANGELO , SANTILLO , LEONE , FEDE , ORTIS , DI GIROLAMO , TONINELLI , GALLICCHIO , CASTIELLO , LUPO – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia. –
Premesso che, per quanto risulta agli interroganti, da un articolo de “il Fatto Quotidiano” del 24 febbraio 2020:
tra il 15 e il 17 novembre 2017 Francesco Bonazzi su “La Verità” e Nicola Borzi su “Il Sole-24 ore” hanno pubblicato una serie di articoli che raccontavano dell’esistenza di 1.600 operazioni bancarie, per circa 642 milioni di euro, effettuate tra il 2009 e il 2013, nei conti di Banca nuova, istituto che apparteneva al gruppo della Popolare di Vicenza. Negli articoli si poteva leggere anche che nella filiale romana di Banca nuova avevano i loro conti i funzionari dei servizi e della Presidenza del Consiglio dei ministri;
meno di 48 ore dopo la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine, delegando alla Guardia di finanza il compito di perquisire i cronisti, accusando un funzionario di banca (Antonio Li Causi) di essere la loro fonte;
per potersi difendere Li Causi ha chiesto, attraverso il suo legale Gioacchino Genchi (collaboratore di Giovanni Falcone), di visionare un file, denominato “file saggio”, che contiene l’elenco di chi lavora per i servizi segreti ed è custodito dalla Procura di Roma;
nonostante il “file saggio” fosse un documento accessibile a tutti i dipendenti di Banca nuova, in quanto si trattava di un semplice “estratto conto”, sarebbe stato negato a Li Causi di avere copia del file, permettendone solo la visione a Genchi, rendendolo nei fatti inutilizzabile per il processo, adducendo il segreto di Stato;
la Procura di Roma non avrebbe considerato la nullità della richiesta di rinvio a giudizio sentenziata dal giudice per l’udienza preliminare Claudio Carini, che aveva anche autorizzato al rilascio della copia del “file saggio” a Li Causi;
a quanto risulta agli interroganti Bonazzi, Borzi e Li Causi rischiano una pena fino a 24 anni di carcere,
si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
se il Governo, nell’ambito delle proprie competenze, intenda mettere in atto misure volte ad assicurare il diritto alla difesa in casi come quello descritto.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1145665