SCIASCIA, MANZONI, LE EPIDEMIE E LA STORIA

Leonardo Sciascia scrisse che per capire ed apprezzare veramente Manzoni ed i “Promessi Sposi” suo capolavoro, occorresse leggere prima l’opera meno nota e rilevante: “La storia della colonna infame”.

Credo che Sciascia avesse ragione e che ciò sia da tenere presente oggi variando le variabili e cioè che prima di pontificare e magari legiferare sul virus terribile che ci sta massacrando sarebbe bene che chi ci rappresenta e dovrebbe aver cura di noi, leggesse la “Storia della colonna infame” per valutare meglio non tanto Manzoni ed il suo capolavoro quanto sè stesso e quanto a chi ci rappresenta e dovrebbe difenderci.

Al contrario, ad esempio, di quello che i nostri governanti credono di avere inventato troverebbero nello scritto di Manzoni la raccomandanzione di evitare le folle e gli affollamenti laddove invece a Milano per scongiurare la peste si volle dar luogo ad una grandissima ed affollatissima processione in onore di non so quale Santo, cosa che viene bollata come una pericolosa occasione di propagazione e di contagio del morbo.

Rendersene conto varrebbe oggi, quanto meno, a far sì che certa gente non si illuda di aver inventato l’acqua calda ed adottato ciò che già nell’800 si sapeva e se ne conosceva le conseguenze.

Quanto ad altri momenti ed aspetti del racconto della peste manzoniana c’è da augurarsi che nessun riferimento ad esempio alla caccia agli untori trovi oggi imitatori e non si abbiano da parte di Procuratori della Repubblica imitatori di quei governanti milanesi che mandarono al patibolo colpevoli con un inesistente reato.

L’insegnamento della operetta manzoniana circa le circostanze ed i pericoli particolari di diffusione del morbo sembra siano stati accettati ed in fondo poco importa se chi lo ha fatto sia convinto di essere l’inventore e non l’imitatore del giudizio relativo al modo di diffondersi dell’epidemia.

Comunque ancora una volta dobbiamo prendere atto che molte cose e molta saggezza la storia ci trasmette. Molto di più di chi ci rappresenta e dovrebbe difendere le nostre vite ed i nostri interessi e sia disposto ad ammettere di averlo fatto grazie alla saggezza di uomini di alcune generazioni fa.

Mauro Mellini

10.04.2020