“Oscar Luigi Scalfaro; un Presidente laico, un sincero democratico”

 

E’ inevitabile. A una certa età si preferisce guardare al passato più che al breve futuro.

Si vive, ci si nutre di ricordi, belli o brutti. Quello che qui propongo è senz’altro un bel ricordo, illustrato da alcune foto dell’Archivio della Presidenza della Repubblica e relative a una mia visita (privata) al Presidente Oscar Luigi Scalfaro per presentargli un mio libro sul Mediterraneo.

https://archivio.quirinale.it/aspr/diari/EVENT-002-009748/presidente/oscar-luigi-scalfaro?fbclid=IwAR0osHmZJnbaocYyD7x4aHVJ4Kp0lX57iygF1fghi-Wa7LUtBni-wBiZ9cw

Il giorno della “chiamata” ero a Roma con Claudio ragazzino che non potevo lasciare da solo. Feci presente il problema agli uffici che mi assicurarono che “il Presidente ama i bambini” ossia che potevo portarlo con me.

Giacché ci sono, sento di dover dire due parole sul rapporto di stima, penso reciproca, fra me e l’on. Scalfaro, a partire dalla sua vicepresidenza della Camera e poi da ministro dell’Interno e da Presidente della Repubblica.

Scalfaro era stato uno dei nostri più coriacei avversari politici, amico e discepolo di Mario Scelba, il ministro del tempo del “caso Giuliano” e della repressione antioperaia e anticontadina, ma anche il promotore della “della legge – Scelba”, ancora vigente, che punisce i reati di apologia e di riorganizzazione del partito fascista.

Per quanto a me risulta, Scalfaro, dalla vicepresidenza della Camera in poi, si è dimostrato un democratico sincero, rispettoso delle posizioni politiche degli altri, in primis del Pci.

A quel tempo, il clima politico era animato da un civile e tollerante confronto fra i partiti, di rispetto dell’avversario e, pur nella differenza dei ruoli fra maggioranza e opposizione, quasi sempre da uno sforzo per dare soluzioni unitarie e positive ai gravi, drammatici problemi dell’Italia.

Egli cattolico fervente e praticante (uno volta, da ministro dell’Interno, mi chiese di accompagnarlo, a piedi e con la scorta dietro, fino all’ingresso di una chiesetta di via del Corso) é stato – a mio parere- uno dei Presidenti più laici della Repubblica.

Memorabile il suo discorso di saluto rivolto a Giovanni Paolo II (uno dei Papi più politicizzati della storia recente della Chiesa) in visita al Quirinale che può essere annoverato negli annali come forte e chiaro richiamo ai valori laici della nostra Costituzione repubblicana.

Fui così favorevolmente colpito da quel discorso che ne scrissi e ne inviai copia a diversi enti e personalità di governo del mondo islamico affinché ne traessero ispirazione per i loro comportamenti.

Ricordo che l’on. Scalfaro apprezzò molto questa mia “iniziativa” e un giorno mi chiamò a telefono mentre stavo coltivando il mio orticello di contrada Realturco.

Al carabiniere che mi contattò dissi di non scherzare con le cose serie. Il militare rispose che la cosa era seria e mi passò il Presidente il quale si complimentò e m’invitò ad andarlo a trovare al Quirinale. E così avvenne qualche settimana dopo.

di Agostino Spataro

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